San Martino Valle Caudina: Clan Pagnozzi, riabilitato Davide Pisano

Redazione
San Martino Valle Caudina: Clan Pagnozzi, riabilitato Davide Pisano
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San Martino Valle Caudina. Oggi l’Ottava Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli, presieduta dalla dott.ssa Rosa Maria Caturano, magistrato di elevato spessore e indiscutibile competenza giuridica, avendo assunto in passato il ruolo di giudice relatore presso la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, nell’ambito del maxiprocesso “SPARTACUS” celebratosi a carico di numerosissimi esponenti del Clan dei Casalesi.

Dopo una lunga e non facile camera di consiglio, accogliendo pienamente le argomentazioni difensive e le numerosissime questioni giuridiche sollevate dall’ avvocato Giovanni Adamo, ha pronunciato ordinanza di riabilitazione nei confronti di Pisano Davide, con conseguente cessazione di tutti gli effetti connessi allo stato di persona sottoposta a misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e dei divieti espressamente previsti dalla legge.

L’ultimo procedimento penale a carico del Pisano si è concluso il giorno 08 giungo 2018. L’accusa mossa al proprio assistito non aveva alcun presupposto di ordine giuridico, tenuto conto che la disciplina delle misure di prevenzione aveva avuto un’evoluzione giurisprudenziale, ragion per cui il difensore aveva fatto riferimento ad una pluralità di decisioni, che sconfessavano la richiesta di condanna ad anni 1 e mesi 8 di reclusione formulata dal Procuratore Generale all’esito della sua requisitoria. L’avvocato Giovanni Adamo, manifestando il completo disappunto per la richiesta di condanna, fece osservare alla Corte che, nel caso di specie, le violazioni delle prescrizioni derivanti dall’applicazione della misura di prevenzione, avrebbero potuto costituire solo un presupposto per poter giungere ad un eventuale aggravamento della misura.

Di conseguenza, la Sesta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli, presieduta dal dott. Fernando Giannelli, accogliendo pienamente le argomentazioni difensive e le numerosissime questioni giuridiche sollevate, condividendo la tesi difensiva esposta sempre dall’ avvocato Giovanni Adamo, non potè fare altro che  pronunciare sentenza di proscioglimento nei confronti di Pisano Davide, deliberando con la formula più ampia “perchè il fatto non sussiste”.

Inoltre, il prevenuto, noto pregiudicato di San Martino Valle Caudina, ritenuto dagli inquirenti esponente di rilievo della consorteria camorristica denominata clan Pagnozzi, era stato sottoposto a   procedimento penale per la violazione di numerose prescrizioni derivanti dall’ applicazione della misura di prevenzione con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

In particolare, per la suindicata vicenda processuale l’accusa si fondava su frequentazioni con noti pregiudicati della zona, ritenuti tutti appartenenti al medesimo gruppo camorristico, mancata presentazione alla P.G., violazione dell’obbligo di portare con sé la carta precettiva.

In precedenza il Pisano, alla luce della sua asserita pericolosità sociale era stato raggiunto da una richiesta di aggravamento   della libertà vigilata formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Penale di Avellino, rigettata integralmente dal Magistrato di Sorveglianza di Avellino all’esito della condivisione delle argomentazioni giuridiche esposte dal medesimo difensore.

Ebbene, la difesa del Pisano, sempre rappresentata in ogni processo penale dall’avvocato Giovanni Adamo, nel corso degli ultimi anni è riuscita ad ottenere una lunga serie di provvedimenti favorevoli per il proprio assistito, sgretolando tutte le gravi e pesanti accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Il primo provvedimento positivo ottenuto dalla difesa del Pisano fu l’ immediata scarcerazione ottenuta in seguito all’annullamento da parte del Tribunale Distrettuale del Riesame di Napoli dell’ordinanza di custodia cautelare per i reati di usura e due episodi di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, in quanto con la sua condotta l’indagato avrebbe cercato di favorire il clan Pagnozzi, operante nella Valle Caudina. Successivamente, per questi fatti il Pisano decise di essere processato con le forme del rito abbreviato e venne assolto irrevocabilmente con sentenza passato in giudicato.

Di recente, era stato ricondotto nella categoria di persone dedite a traffici delittuosi, per cui sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata, poi su numerose eccezioni difensive, il Magistrato di Sorveglianza di Avellino revocò il provvedimento per carenza di pericolosità sociale attuale e concreta.

Con il provvedimento di riabilitazione da misura di prevenzione, emesso oggi dalla Corte di Appello di Napoli, il Pisano ha riacquistato i requisiti morali previsti dall’art. 120 cds, per cui potrà conseguire una nuova patente di guida, che lo agevolerà nell’inserimento nel mondo del lavoro.

E’ il primo caso in Provincia di Avellino di soggetto sottoposto a misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno ad essere riabilitato dalla Corte di Appello e a conseguire una nuova patente di guida.