San Martino Valle Caudina: Discontinuità e coerenza

Redazione
San Martino Valle Caudina: Discontinuità e coerenza

San Martino Valle Caudina. Risposta della giunta, guidata dal sindaco Pasquale Pisano al comunicato del partito democratico sulla questione della proroga dei due lavoratori a tempo determinato in forza al comune.
“Una cattiva memoria preserva da tanti rimorsi” diceva il drammaturgo britannico John Osborne. Eppure sono passati solo pochi mesi da quando il PD faceva il bello (raramente) e cattivo tempo nel nostro paese e siamo costretti a leggere comunicati stampa i cui contenuti evidenziano il banale tentativo di coprire le colpe del passato cercando di riversarle sull’attuale amministrazione. Visto i personaggi, sorprende poco tutta quella bella disquisizione sul tentativo di avere il pieno controllo di qualcosa, di clientelismo e, addirittura, di purghe staliniane.
Si dimentica, o si finge di farlo, che l’amministrazione Ricci-Sorrentino, dalla quale ci sentiamo in netta discontinuità, ha fatto del clientelismo e delle purghe l’unica arma per disamministrare il paese per quasi dieci anni. Se i rimorsi ci sono è meglio metabolizzarli e guardare in faccia ad una realtà amara che dobbiamo lasciarci alle spalle, evitando di farneticare e discettare di nuova politica in comunicati stampi che celano malamente il tentativo di dire alla cittadinanza che il PD è ancora vivo e desideroso di fare politica per il bene del paese. Non lo ha fatto quando era maggioranza, figuriamoci ora che è minoranza. Ma due sono i fatti su cui riflettere, oltre alle suddette considerazioni generali. Il rinnovo dei contratti non è dettato da incoerenza. Non si negano le ragioni addotte in merito in campagna elettorale, non si cerca di accattivarsi simpatie. Abbiamo concesso una proroga di 8 mesi, sino al 30.09.2017, dando soltanto l’opportunità ed il tempo di organizzare meglio il proprio futuro a persone che comunque hanno lavorato per il nostro paese, spiegando loro la realtà dei fatti ed il quadro legislativo che interessa la loro posizione, entro il quale intendiamo muoverci. Netta rimane la condanna per come è stata gestita questa questione dalla passata amministrazione e netto rimane il giudizio negativo sulle ragioni (queste decisamente clientelari) che l’hanno fatta nascere. Per quanto riguarda la vicenda dell’adesione all’ATO di Avellino si cerca di creare allarmismo, di fare un qualche rumore per disorientare i cittadini rispetto a scelte oculate dell’amministrazione in carica tese a migliorare un servizio senza aumentarne i costi. Anche qui dimenticando che avrebbero avuto tutto il tempo di farlo loro e non lo hanno fatto, non per incapacità ma per poco amore del paese, dei cui problemi mai hanno avuto una visione globale. Le scelte fatte in proposito, che iniziano ad essere condivise anche da altri in valle Caudina, serviranno ad aumentare la percentuale di differenziata, a ridurre il conferimento in discarica e sono propedeutiche alla lotta all’evasione che non è stata fatta in passato per mere ragioni clientelari. Le tasse allora potranno essere abbassate. Abbiamo alle spalle otto mesi soltanto di governo e la gente ha capito che il nostro modo di fare politica è nuovo, è pulito, è fatto per amore del paese e darà risultati che, a tempo debito, confronteremo con i circa dieci anni di amministrazione Ricci-Sorrentino. Fare il capo di una delle opposizioni non è cosa facile, soprattutto quando si è stati magna pars della precedente amministrazione. Bisogna avere la memoria buona e saper gestire bene le proprie azioni, altrimenti si rischia di cadere nel populismo, nell’ovvietà e, perché no, talvolta anche nella bugia accattivante.