San Martino Valle Caudina: i cicatielli del Santo Patrono

Redazione
San Martino Valle Caudina: i cicatielli del Santo Patrono

San Martino Valle Caudina. Sono al lavoro da questa mattina presto. Impasteranno un quintale e mezzo di farina per preparare cicatielli da offrire a  tutto il paese e a tutti coloro che nella serata si recheranno in visita a San Martino Valle Caudina. Anche quest’anno le donne ripropongono una tradizione antica che si perpetua nel tempo.

Santo Patrono

Oggi si celebra San Martino di Tours, il santo che dà il nome ed è il patrono del centro caudino. Un santo noto per la sua generosità. La storia è molto conosciuta. Martino era un soldato romano ed in una rigida notte, mentre era di ronda, incontra un mendicante seminudo. Per coprire quell’uomo, quasi morto dal freddo, taglia in due il suo mantello. La notte successiva gli va in sogno Gesù, vestito con la metà del suo mantello. Per premiare questo suo gesto di generosità, il Signore riscaldò quel freddissimo autunno con qualche giorno di sole. Da qui la famosa estate di San Martino.

Cicatielli

I cicatielli che si mangiano oggi a San Martino Valle Caudina, in qualche modo, ricordano quel gesto di generosità. Sino a pochi anni fa, infatti, tutte le famiglie del piccolo centro cucinavano almeno un piatto in più di questo squisito alimento per offrirlo a chiunque avesse bussato alla loro porta. Un modo per aiutare le persone in difficoltà. Questa sera, i cicatielli, cucinati in un succulento ragù di maiale, verranno offerti nel corso della sagra che si svolgerà subito dopo la processione del santo. A prepararli sono le signore della parrocchia, guidata da don Salvatore Picca. Volendo, si possono acquistare anche crudi e poi cucinarli a casa. Quel piatto caldo, quei cicatielli fumanti ci riportano all’antica solidarietà della civiltà contadina. Le domeniche ed i giorni di festa, nelle nostre case, si apparecchiava sempre per un posto in più in tavola. Era il posto di chiunque avesse fame. Una solidarietà che dovremmo ricordare anche ai giorni nostri.