San Martino Valle Caudina, la storia di Raffaella
San Martino Valle Caudina. Raffaella compirà 21 anni il prossimo 30 novembre. Tra venti giorni, secondo la legge italiana dovrebbe essere in grado di badare a se stessa. Dovrebbe lasciare la casa famiglia di San Martino Valle Caudina dove è stata ospite negli ultimi tre anni. L ‘ unico luogo, tra i tanti che ha girato in questi anni, dove ha trovato affetto ed accoglienza, lei che conosce solo il nome dei suoi genitori biologici, che l’hanno abbandonata in fasce. Oltre alla casa famiglia, Raffaella si è sentita accolta anche da San Martino, dal paese tutto. La ragazza sbandata, per la prima volta, ha sentito di far parte di una comunità e di non sentirsi esclusa. Ed allora, il 30 novembre Raffaella Leva non lascerà la casa famiglia che continuerà ad occuparsi di lei sino a quando non sarà in grado di spiccare il volo. La testimonianza di questa ragazza di 21 anni è stata tra le più forti che si sono registrate, questa sera, nel corso del convegno dedicato alla solidarietà che è stato organizzato per celebrare il Santo patrono, quel San Martino che lacerò il suo mantello per regalarne la metà ad un povero che stava morendo di freddo. Una serata che ha riscaldato il cuore dove sono state raccolte le testimonianze di Emergenza Amica, con la dottoressa Molinari, che è l’associazione che gestisce la casa famiglia e del dottore Mimmo Schettino di Telethon. Ma soprattutto di padre Vittorio Balzarano, fondatore della Casa del Sole, che quest’anno celebra il trentennale della sua fondazione ed ha strappato tantissimi giovani dalla tossicodipendenza.
Peppino Vaccariello