Sant’Agata, Cgil e Uil preoccupati per la situazione Centro Medico Erre
Riceviamo e pubblichiamo
Un concordato preventivo pubblicizzato dappertutto. Un conseguente Piano Industriale che deve portare al salvataggio del Centro Medico Erre di Sant’Agata de’ Goti. Eppure rispetto al passato sembrerebbe non essere cambiato proprio nulla.
‘Abbiamo la sensazione di trovarci davanti a un film già visto – spiegano il segretario della Uil Fpl, Giovanni De Luca e il Rappresentante Sanità della Fp Cgil, Pompeo Taddeo – Un nastro che si è semplicemente riavvolto e che adesso viene nuovamente dipanato nelle stesse modalità del recente passato’.
In particolare, nelle lamentele dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, c’è la questione degli stipendi. ‘Il mese scorso sono stati pagati con quattro giorni di ritardo, ma noi non stiamo certamente qui a polemizzare su ritardi di questo genere. Nel mese in corso invece la situazione è decisamente più preoccupante perché i responsabili dell’azienda hanno avvisato che a causa di ritardi nella destinazione dei fondi che l’Asl Bn1 versa al CMR, gli stipendi tarderanno a loro volta. Pensiamo sia necessario un incontro urgente con i Commissari per ottenere dei chiarimenti in merito ‘.
Situazione questa identica a quando il nosocomio saticulano era in odore di fallimento.
‘Anni fa – continuano De Luca e Taddeo – ci trovavamo davanti alle stesse problematiche. Non è cambiato nulla. Eppure adesso con il Concordato Preventivo l’azienda che subentra nel controllo del Centro Medico Erre dovrebbe garantire la copertura delle spese immediate. Ci sembra assurdo che debbano attendere il riparto dei fondi Asl’.
E ancora più strano è che i commissari che stanno governando questa ‘fase di passaggio’ non siano intervenuti. ‘Avrebbero il compito di analizzare e porre rimedio a ogni situazione anomala che si venga a creare in questo delicato momento – aggiungono i rappresentanti di Uil Fpl e Fp Cgil – Il loro silenzio invece stride con quello che sta accadendo’.
In effetti già di per sé il Piano non convince i sindacati e gli ulteriori avvenimenti registrati destano grande preoccupazione. ‘ Lavoratori licenziati e sostituiti con l’utilizzo di dipendenti ‘libero professionisti’, diverse mensilità di arretrato stipendiale, mancato riferimento ai contributi da versare in questa fase, valore economico delll’operazione. Lo ammettiamo, questo Piano sembra fare acqua da tutte le parti’
Alle Organizzazioni Sindacali, comunque, ‘non interessa entrare nel merito degli aspetti finanziari dell’operazione – concludono De Luca e Taddeo -, né sapere che il nuovo proprietario sia la Neuromed, il nostro compito è quello di tenere alta l’attenzione sul futuro dei dipendenti, la certezza del loro trattamento giuridico ed economico e la salvaguardia di un’azienda importante per la salute di tutto il Sannio. Aspetti per i quali siamo pronti a chiedere un incontro urgente con i Commissari’. (Immagine di repertorio).