Sant’Agata de’ Goti, Città del vino, intervista la sindaco Valentino
D – Signor Sindaco, Recevin, la Rete Europea delle Città del Vino, ha concesso al territorio ‘Sannio Falanghina’ rappresentato dai comuni a forte vocazione vitivinicola di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso una grande opportunità con la designazione ufficiale a “Città Europea del Vino 2019”. Come si prepara la sua città per questa nuova e prestigiosissima avventura?
R – “Sannio Falanghina, Città Europea del Vino 2019 è una conquista di questa terra che parte da un lavoro avviato molti anni fa da noi sindaci e condotto e portati a compimento, per il territorio santagatese, dall’assessore Marco Razzano, membro nel CDA di Recevin, Rete Europea delle Città del Vino, che ha accolto all’unanimità la candidatura del nostro territorio a Città Europea del Vino 2019. Titolo conferito al territorio <<Sannio Falanghina>>.
Credo, però, che la popolazione non abbia ancora percepito pienamente quanto questo riconoscimento sia strategicamente importante per la promozione del territorio. Per questa ragione e per far comprendere a tutti l’importanza di questa designazione, affidiamo alla comunicazione, sia essa tradizionale della carta stampata o più moderna dei social media, la divulgazione e promozione dell’evento che, abbiamo la presunzione di ritenere, possa aprire le porte delle nostre realtà locali a quanti riusciremo ad incuriosire. Sapremo offrire una proposta enologica che ha, ovviamente, come motivo portante la Falanghina, accompagnata da un altrettanto interessante percorso di conoscenza del patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico. Un patrimonio di cui dobbiamo essere “orgogliosamente” disponibili alla condivisione e che è stato anche parte importante del video-dossier di presentazione della candidatura dei cinque comuni del Sannio a Bruxelles. Non è trascurabile, infatti, che la presentazione si sia aperta con le immagini del Cratere di Assteas, Ratto d’Europa, protagonista di una mostra archeologica “L’oggetto del desiderio. Europa torna a Sant’Agata” che ha segnato, nel 2014, l’inizio di un percorso di scoperta e valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico della città di Sant’Agata de’Goti.
D – Quale è l’idea di fondo e quali i programmi per il 2019?
R – “Quella di rendere questo territorio, Sant’Agata de’Goti e il Sannio tutto, un progetto di sviluppo per l’accoglienza, inserendolo in percorsi turistici strutturati. Alcuni già esistenti, altri da creare ad hoc. “Sannio Falanghina, Città Europea del Vino” inizia nel 2019 ma già si impone la necessità che la nostra città, parte di un territorio più vasto, sia preparata ad accettare una sfida unica ed irripetibile, per rimanere, anche per il futuro, stabilmente all’interno di un circuito che ne valorizzi il patrimonio culturale, conservando l’interesse per la storia di un territorio che ha come comune denominatore il Vino e i suoi percorsi. Una storia ed un patrimonio collettivo che offrono potenzialità di sviluppo enormi, non ancora sufficientemente colte. Ovviamente, abbiamo già lavorato alle iniziative da mettere in campo per il 2019 e che nei prossimi mesi andremo a svelare nei dettagli ma altre ancora potranno essere inserite nell’ampio programma di eventi”.
D – Quindi quello che si raccoglie oggi è il frutto di un lavoro iniziato molto tempo fa e non una opportunità creatasi solo negli ultimi mesi?
R – Certamente. E’ un lavoro avviato da lungo tempo. Noi come Amministrazione Civica ci abbiamo creduto e abbiamo fatto la nostra parte, senza clamori e con il consueto impegno, fatto di programmazione, progettazione ed intercettazione di opportunità. Continueremo a credere di poter dare alla nostra terra chances per creare una sana economia. Per questo, ora, ci affidiamo a tutti i cittadini, perché momenti del genere diventino occasioni per misurarsi, per confrontarsi e per accrescere una cultura dell’accoglienza che sappia soddisfare una domanda turistica basata sulla ricerca del gusto e della bellezza. Auguri Sant’Agata de’Goti”.