Sant’Agata de’ Goti, Lombardi: “L’ospeale è aperto ed è potenziato!”

Redazione
Sant’Agata de’ Goti, Lombardi: “L’ospeale è aperto ed è potenziato!”

Riceviamo dal consigliere comunale, nonchè provinciale Renato Lombardi e pubblichiamo

“L’approvazione del nuovo Piano Ospedaliero, che ha potenziato fortemente l’Ospedale Sant’Alfonso M. de’ Liguori, ha fatto scatenare i detrattori e quei profeti di sventura che non mancano mai. L’attuale momento elettorale, però, ne ha aumentato il numero con vari soggetti che, temendo di perdere voti, inventano vere e proprie storielle, smentite dalla semplice lettura del Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 12 del 12 febbraio scorso, dove il Piano è pubblicato.
Dimenticando volutamente i 142 posti totali previsti per il Sant’Alfonso, ed in particolare i 92 posti per acuti, (a qualche signore di Forza Italia dalla memoria corta vorrei solo ricordare che il Piano Caldoro, con FI al governo regionale, ce ne assegnò solo 67), si arriva ad affermare che a Sant’Agata non ci saranno più ricoveri !!!!  Un’enorme bugia smentita dai 26 posti previsti per la Chirurgia (oggi sono 20 e nel Piano Polimeni 16), dai 20 posti ciascuno di Oncologia (attualmente pari a 0) e di Neurochirurgia, dai 12 posti di Terapia Intensiva (oggi sono solo 4) e dai 14 posti di Medicina Generale.
È triste constatare che per qualche voto in più si cerchi di impaurire le persone, stracciandosi le vesti al grido “non ci sono più il pronto soccorso e la cardiologia e se ci accade qualcosa dove andremo ?
Contrariamente a quello che pensano questi soggetti, io credo che le persone abbiano capacità di valutazione molto superiori e che non si lascino ingannare tanto facilmente anche perché, tornando alla Cardiologia, tutti sappiamo che oggi questo Reparto può contare solo su 8 posti letto che negli anni, però, non sono mai stati utilizzati per fare un’angioplastica o una coronarografia, che sono le prestazioni minime che dovrebbero essere garantite da una cardiologia ospedaliera. Lascio a chi legge valutare se un servizio del genere vale più o meno di un reparto di oncologia con 20 posti letto.
E poi c’è il pronto soccorso. Il Piano De Luca prevede un Punto di Primo Intervento cioè un servizio che, per legge, garantisce una prima risposta in casi di emergenza-urgenza, stabilizzando il paziente in fase critica ed attivando il trasporto protetto presso un altro ospedale dove, ad es., gli potrà essere fatta un’angioplastica. Mi chiedo: ma il nostro Pronto Soccorso è molto diverso da questo Punto di Primo Intervento?
So che qualcuno si arrabbierà per questa domanda ma io credo che sia un dovere della politica dire la verità e lavorare per migliorarla. Noi lo abbiamo fatto, ottenendo due grandi risultati: evitare la chiusura del Sant’Alfonso e migliorare i numeri assegnatici dai Piani di Caldoro e di Polimeni. E continueremo a farlo perché il nostro obiettivo principale è sempre il Polo Oncologico, che il Piano De Luca prevede espressamente richiamando il famoso decreto istitutivo n. 54/2017.
D’altronde tutti sanno che l’Amministrazione guidata dal Carmine Valentino è stata sempre – e sottolineo il sempre – attenta alla problematica “Ospedale”, che dal 2009 in poi, quando i profeti di sventura dicevano che il Sant’Alfonso non si sarebbe mai aperto, ha seguito ogni giorno fino ad ottenere oggi i risultati che ho detto: l’ospedale è aperto, continua la sua attività ed è potenziato per numero e qualità dei servizi che vi sono previsti.
Chiunque affermi il contrario fa solo opera di sciacallaggio per cercare di rubare, con le falsità, qualche misero voti. A questi soggetti dico soltanto di avere il coraggio di partecipare ad un dibattito pubblico sull’ospedale. Noi siamo disponibili da subito, ma non credo che accetteranno perché sanno bene come stanno le cose veramente.”