Sant’Agata dei Goti, Scioglimento Consiglio Comunale: Valentino chiede di anticipare l’udienza del Consiglio di Stato

Redazione
Sant’Agata dei Goti, Scioglimento Consiglio Comunale: Valentino chiede di anticipare l’udienza del Consiglio di Stato

Di questo pomeriggio, una nota stampa proveniente dalla Giunta Valentino, decaduta il 24 settembre scorso a seguito dell’accoglimento del ricorso presentato al Tar della Campania dalla lista avversa a Valentino. La sostanza della nota si riferisce alla necessità di anticipare entro il 24 febbraio prossimo il responso del ricorso mosso al Consiglio di Stato, fissato per il 10 marzo 2016, per consentire ai santagatesi di andare alle urne nella prossima primavera.
Di seguito il testo della nota.
“Nei giorni scorsi i legali di Carmine Valentino, ex sindaco di S. Agata de’ Goti, e della sua maggioranza hanno depositato, presso la V Sezione del Consiglio di Stato, un’istanza di anticipazione dell’udienza di discussione, già fissata per il 10 marzo prossimo, dell’appello proposto contro la sentenza del TAR Campania di Napoli che ha annullato le elezioni comunali di Sant’Agata del 25 maggio 2014 che sancirono la schiacciante vittoria della lista Avanti, guidata da Valentino, con 700 voti in più della lista avversaria, e che sono state invalidate per una questione di duplicati delle tessere elettorali (!).
All’epoca, infatti, l’ufficio elettorale comunale (e non la lista Avanti o i suoi candidati) rilasciò 304 duplicati rispetto ai quali, in 99 casi acquisì la denuncia di smarrimento dell’originale presentata ai Carabinieri, in 125 quella presentata al Comando di Polizia Municipale e in 79 casi non ricevette dall’elettore interessato alcuna denuncia: circostanza, quest’ultima, che secondo il TAR di Napoli avrebbe invalidato l’intero procedimento elettorale.
Poiché le sentenze non si commentano ma si impugnano, la maggioranza eletta l’ha impugnata davanti al Consiglio di Stato ma, avendo questo fissato l’appello per il 10 marzo prossimo, è stata costretta a chiedere l’anticipazione dell’udienza per far sì che, anche nell’ipotesi peggiore, ovvero quella di rigetto dell’appello, Sant’Agata possa riavere un’amministrazione liberamente eletta entro la primavera 2016.
Infatti, per i comuni che si sono visti annullare le elezioni, la legge prevede che possano tornare al voto nel turno unico di primavera (dal 15 aprile al 15 giugno 2016) solo se la sentenza è diventata definitiva entro il 24 febbraio; in mancanza si passa al turno successivo della primavera 2017.
Gioco forza, quindi, si è dovuto chiedere l’anticipazione dell’udienza d’appello per far si che la sentenza sul caso Sant’Agata de’ Goti diventi definitiva entro il 24 febbraio in modo tale che, in caso di accoglimento del ricorso, si avrà il ripristino dell’amministrazione Valentino e, in caso contrario (di conferma della sentenza del TAR sui 79 duplicati delle tessere elettorali) i cittadini santagatesi potranno tornare alle urne nella primavera 2016 insieme con quelli di Milano, Napoli, Benevento e tanti altri comuni.
L’istanza di anticipazione presentata dimostra ancora una volta, se mai ve ne fosse stato bisogno, che la maggioranza guidata da Carmine Valentino agisce “per” Sant’Agata, cercando di evitare alla città un commissariamento lungo due anni, e non, come altri soggetti ben noti a tutti, contro Sant’Agata, disconoscendone il chiaro risultato elettorale con l’unico obiettivo di distruggere, in una sorta di “muoia Sansone con tutti i Filistei”.
Oltre a ciò, la richiesta di anticipazione dimostra anche che Valentino e la sua maggioranza non temono il ritorno alle urne, che invece auspicano affinché sia ancora una volta chiaro a tutti che la democrazia rappresentativa è fondata sul consenso e non sui cavilli di qualche azzeccagarbugli; perché con i cavilli si può vincere una causa ma non si vinceranno mai le elezioni: per queste ci vogliono i voti, il consenso, appunto. Come quello ampio, ampissimo ricevuto dalla lista Avanti nel 2014 e che certamente non mancherà nemmeno nel 2016, se si dovesse votare: perché la gente ha buona memoria, conosce le persone, gli atti, i fatti e le opere e, come ha fatto sempre negli ultimi 15 anni, saprà giudicare bene ancora una volta”.

 Nella Melenzio