Sant’Agata dei Goti: Vincenzo De Rosa, allenatore in seconda della Virtus
Da sempre parte attiva della Virtus Goti ’97, dalla prossima stagione di Promozione Vincenzo De Rosa lascia il ruolo di Direttore Sportivo per assumere, in accordo con la società, un ruolo più operativo, ossia quello di allenatore in seconda e collaboratore degli allenatori per quanto riguarda il settore giovanile.
“Dopo aver ricoperto per tanti anni il ruolo di Ds della Virtus, da quest’anno abbiamo deciso di modificare, in accordo col Presidente Carfora, un po’ la struttura societaria. Sono stato ben contento di andare a ricoprire un nuovo incarico: in fondo io mi sento molto più portato per un ‘lavoro operaio’ piuttosto che da scrivania” – ha commentato De Rosa.
De Rosa vanta alle sue spalle una collaborazione più che decennale con la Virtus Goti. Ha cominciato come dirigente con la gestione Carfora per approdare poi al ruolo di Ds a partire dalla stagione 2010/2011 con Eliseo in panchina sul campo di Bucciano, l’anno successivo con i playoff che portarono la squadra gota, guidata da Russo, dalla Seconda alla Prima Categoria. Seguì poi l’anno della salvezza con Eliseo in panchina per passare poi alle due esaltanti stagioni della Virtus con Martino.
Un ‘Ds tuttofare’ può essere definito De Rosa, uno che non si è mai limitato in nulla, aiutando a 360 gradi, dall’accogliere le squadre avversarie, all’arbitro, allo squadrare il campo all’occorrenza oltre che alla gestione della rosa.
“Con il nuovo incarico che vado ad assumere – ha commentato De Rosa – sarò impegnato tutto la settimana tra il settore giovanile e la prima squadra, ma non mi dispiace trascorrere tutti i pomeriggi sul campo. Voglio fare un grande in bocca al lupo a Carlo Della Peruta che è andato a sostituirmi: sono certo che metterà il massimo impegno per la nuova avventura che lo attende. Infine – ha chiosato De Rosa – sono contento di poter stare a stretto contatto con Mister Martino, dopo averlo affiancato già nelle scorse due stagioni. Tra di noi si è creato subito feeling ed in fondo abbiamo lo stesso modo di vedere il calcio”.