Sant’Agata, donna ferita dai botti: un carabiniere ai domiciliari
In data odierna, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento e della Compagnia di Montesarchio- Nucleo Operativo Radiomobile hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura, nei confronti di un 46enne residente a Sant’Agata de’ Goti (BN), appuntato dei Carabinieri, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di detenzione e porto illegale di materiale esplosivo, commessi nelle immediate vicinanze di parchi e giardini pubblici e con le aggravanti dei futili motivi, della minorata difesa nonchè con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione.
In particolare, l’attività d’indagine traeva origine la notte di capodanno, quando una giovane donna residente nel Comune di Sant’Agata de’ Goti, mentre era intenta a festeggiare con altre persone l’arrivo del nuovo anno all’interno di una tensostruttura sita nella piazza Trieste del Comune di Sant’Agata de’ Goti, veniva colpita al torace e al polmone da una scheggia, proveniente dall’esterno della struttura, che le provocava gravi lesioni. La donna veniva immeditamente ricoverata presso l’UOC Rianimazione dell’ospedale Rummo con prognosi riservata e veniva sottoposta a intervento chirurgico d’urgenza ed è tuttora ricoverata per le lesioni subite.
Le immediate e scrupolose indagini effettuate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento e della Compagnia di Montesarchio, di intresa con la Procura di Benevento, consentivano –tramite l’acquisizione e la visione delle immagini di video-sorveglianza di un esercizio commerciale privato, l’escussione di persone informate sui fatti ed il sequestro degli indumenti utilizzati dall’indagato la notte tra il 31 dicembre 2018 ed il 1 gennaio 2019- di individuare l’autore dell’esplosione e del conseguente ferimento della donna.
I militari operanti si avvalevano altresì dell’ausilio di personale specializzato appartenente al Nucleo Artificieri Antisabotaggio R.O.N.INV. del Comando Provinciale di CC di Napoli, il quale – a seguito di sopralluogo nell’area dell’avvenuta esplosione e di specifici rilievi in ordine alle caratteristiche dell’ordigno innescato- sequestrava vari frammenti in plastica appartenenti all’esplosivo azionato dall’indagato, li comparava con quello estratto nel corpo della donna ed accertava che l’ordigno in questione, innescato ad una distanza di circa 11 metri dal luogo in cui si trovava la persona ferita e a 8 metri e 40 dalla tensostruttura, era un ordigno esplosivo improvvisato, non convenzionale, micidiale e non classificato. Tali caratteristiche micidiali dell’ordigno avevano provocato una deflagrazione tale che le sue schegge in plastica avevano lacerato in tre punti il materiale che fungeva da copertura della tensostruttura, colpendo infine una persona e rischiando di ferirne altre, atteso che all’interno della struttura erano presenti decine di persone in festa.
Si procede altresì per lesioni colpose gravi ed accensione ed esplosioni pericolose.