Sant’Agata: presentata la “Stirpe dei Draghi”
Conferenza stampa di presentazione della mostra ‘La stirpe dei draghi’ che da questa sera ha aperto i battenti nel Complesso Monumentale di San Francesco a S. Agata de’ Goti. Conferenza ‘in rosa’ al Comune caudino con il vice sindaco, Giovannina Piccoli, che fa gli onori di casa al posto del sindaco Valentino impegnato a Benevento e dalle consigliere Fusco e Ascierto che, per competenze istituzionali, sono le due referenti organizzative della mostra.
“L’archeologia è un qualcosa che può dare un valore aggiunto a S. Agata che è già di per se uno scrigno di bellezza e di bontà, ma con l’archeologia si apre una terza dimensione che ci consente di leggere anche quello che non vediamo più e che a S. Agata non c’è più” – ha commentato Adele Campanelli, Soprintendente Archeologia della Campania e coordinatrice scientifica della mostra. “Stiamo facendo in modo che queste ricchezze possano tornare, anche uno alla volta, a casa, per consolare un po’ questa terra da questa perdita. L’amministrazione Valentino sta seguendo, da tempo, la strada dell’archeologica e la Soprintendenza è vicina a queste iniziative soprattutto per combattere le varie forme di clandestinità, la piaga peggiore per il settore”. In relazione alla mostra, la Campanelli ha spiegato che si tratta della “valorizzazione del mito che è rappresentato sul vaso. Il cratere è prodotto da Assteas, personaggio noto a S. Agata, viene dal Museo Nazionale di Napoli e raffigura Cadmo, fondatore di Tebe. Il mito rappresentato sul vaso ha un collegamento col fatto che lo ritroviamo nel Sannio e possiamo dire che fa riferimento ad una genealogia illustre, nel senso che gli antichi sanniti si rifacevano ai miti greci per documentare la loro stirpe. Da qui anche il nome della mostra “Stirpe dei draghi” che sono coraggiosi e sono personaggi eroici ed i sanniti a loro volta avevano fama di essere coraggiosi ed eroici” – ha commentato la Soprintendente.
“Quello che si inaugura oggi è un altro evento importante volto a valorizzare il grande patrimonio che ha S. Agata de’ Goti, così come altre realtà del Sannio, su cui la regione Campania sta investendo sia con singole azioni che con interventi di messa a sistema perché il patrimonio diffuso è la vera ricchezza del territorio regionale ed in particolare per le aree interne” – ha commentato, poi, Nadia Murolo, Dirigente Ufficio Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Campania. “In questo caso, con un finanziamento dei Fondi PAC abbiamo realizzato un intervento che insieme recupera parte del patrimonio edilizio della città e realizza una mostra, piccola ma di particolare valore, perché restituisce a S. Agata un pezzo del suo passato. Asteass diventa così cittadino onorario delle città in cui è ospitato e dal momento che la tradizione del ceramista di Paestum è stata apprezzata e compresa dagli abitanti di Saticula, è chiaro che Asteass è cittadino di Paestum, di Saticula e della Campania” – ha chiosato la Murolo.
La mostra è ospitata nella Chiesa di San Francesco, ormai divenuto il punto di riferimento quando si parla di archeologia a S. Agata. “Dal punto di vista architettonico l’iniziativa ha permesso un restauro importante, ossia quello della facciata della Chiesa di San Francesco, che è la location della mostra” – ha sottolineato Amalia Gioia, Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. “Si tratta di un vero e proprio gioiello di cui abbiamo recuperato la facciata ed i suoi colori che mettono in evidenza le grandi stratificazioni subite dalla chiesa nel corso del tempo. Già dalla facciata si legge chiaro che c’è la denuncia sia del linguaggio stilistico del gotico con il campanile e la sua cuspide maiolicata che la facciata tardo barocca che è stata modificata nel tardo ‘700. Stesso discorso vale per l’interno della chiesa, uno scrigno prezioso, perché conserva elementi gotici come la tomba del conte di Artus, la presenza di un cassettonato ligneo e gli affreschi presenti nella fascia sottostante di Tommaso Giaquinto che opera a S. Agata in un momento di grande fervore artistico per la città, sotto il Conte Carafa di Maddaloni, e poi il pavimento maiolicato realizzato dai fratelli Massa. Sul pavimento, appunto, la Soprintendenza sta elaborando un progetto di restauro e a breve speriamo di poter riconsegnare a S. Agata anche questo prezioso elemento, forse sconosciuto ai più” – ha concluso la Gioia.
La mostra sarà visitabile nei fine settimana e nei giorni festivi fino al 19 settembre prossimo.
Nella Melenzio