Sbrigarsi a vivere per non nutrirsi solo di ricordi
Sovrano, quest’oggi, sembra essere il silenzio.
Il vento soffia vorticoso trascinando le foglie, le lacrime ed i pensieri che lentamente fuoriescono dal fondo della caverna.
La voce mesta della genitrice disperata e quella maestosa dell’amico che ancora non s’arrende al cospetto del lutto angoscioso.
La mia riflessione muove allora verso l’esistenza e la sua caduca consistenza.
Veniamo gettati sulle sponde della vita dall’amore irrazionale e affidati alle cure e all’arbitrio del tempo. Il tempo sembra però muovere verso un’unica direzione: la dipartita.
Che senso ha, pertanto, ostinarsi a vivere questo tempo mortale? I giorni si ripetono sempre uguali e spesso è l’anima giovane ad essere strappata alla vita.
Oh, davvero una triste constatazione …
Sarà utile pertanto muovere ogni brandello della nostra esistenza verso un’unica direzione: l’Amore.
Amate il genitore, l’amico e pure il nemico; contemplate il loro volto e stipate quell’immagine quasi fosse un tesoro, perché potrebbe essere l’ultima volta che quel volto si porrà dinanzi al vostro sguardo.
E l’anima? Esiste l’anima?
Non so dirvi con precisione se l’essenza spirituale esista o meno, ma di certo posso affermare che in ognuno di noi è serbato un ricordo. Un ricordo che va contornato, disegnato, colorato ed arricchita da coloro che ci sono vicini e che ci fanno compagnia nel breve tratto del sentiero terreno.
Allora sbrigatevi a costruire il vostro ricordo e poi conservatelo con premura, perché sarà il dono che quella persona vi lascerà prima della sua dipartita.
Fatene tesoro e rispolveratelo di tanto in tanto, cosicché il vostro amico potrà essere per sempre al vostro fianco e ricordarvi di versare intorno sempre Amore, perché di certo anche di voi non rimarrà altro che un ricordo …
A Carla.
Alessia Mainolfi