Scampò alla strage nazista,muore di covid
Scampò alla strage nazista,muore di covid. Era un simbolo, un grande simbolo di ciò che la malvagità degli uomini riesce a fare. La testimonianza di quella stagione terribile, di quel conflitto bellico che aveva rovinato le esistenze di milioni di persone. E’ andata via quando l’umanità si è ritrovata di nuovo oppressa da un nemico comune, stavolta invisibile.
Graziella Di Gasparro è deceduta ieri a 87 anni al Covid Hospital di Maddaloni dove era ricoverata dopo aver contratto il maledetto virus. Era la testimone della strage di Conca della Campania, il suo paese, dove il 1° novembre 1943 18 civili vennero fucilati dai nazisti. In quell’abominevole eccidio ordito dalla follia nazista, Graziella perse il padre. L’uomo fu fucilato sotto i suoi occhi che all’epoca aveva solo dieci anni. Poche settimane prima era scampata a un bombardamento tedesco su Roma.
Storie che ha sempre portato impresse nell’anima e che sono diventate testimonianza viva al punto da diventare protagonista del film “Terra bruciata” di Luca Gianfrancesco sugli eccidi nazisti in Campania. Storie che rischiavano di finire nell’oblio se lei ed altri come lei non le avessero rese note.
Così la ricorda il sindaco di Capodrise Angelo Crescente: “Ieri, ci ha lasciati Graziella Di Gasparro, un’amica. Graziella era figlia di una vittima, Giacomo, dell’eccidio nazista di Conca Della Campania, avvenuto il 1 novembre del 1943.
Scampò alla strage nazista,muore di covid
Allora, era una bambina di appena 10 anni e quella mattina assistette, inerme, al supplizio e poi all’uccisione del padre e di altri uomini, fucilati per vile rappresaglia. Se quella strage è emersa dall’oblio collettivo, se su quella strage oggi esiste un film, “Terra bruciata!”, lo si deve a lei e alla sua implacabile caparbietà. Privo Levi, in “Se questo è un uomo”, scriveva che «se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». Ebbene, quando ho conosciuto Graziella, la comprensione, per un istante, mi è parsa meno lontana.”