Scoperta casa di riposo lager: anziani presi a colpi di scopa
Indagavano su una bancarotta, hanno scoperto una ospizio lager nel salotto buono di Palermo.
I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria hanno fatto scattare un blitz nella casa di riposo “Bell’aurora”, che si trova in un condominio del centro città, via Emerico Amari 112.
Un blitz per liberare dieci anziani e arrestare l’amministratrice e cinque collaboratrici della struttura, che sono accusate di maltrattamenti. L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Anna Battaglia ha svelato un “orrore quotidiano”, come lo chiama il gip Fabio Pilato nel suo provvedimento.
Una telecamera nascosta ha registrato vessazioni di ogni tipo. “Se ti muovi di qua ti rompo una gamba così la smetti”, urlava una delle arrestate. Fra calci e schiaffi. “Devi morire, devi buttare il veleno – diceva un’altra dipendente – per quanto mi riguarda puoi crepare”. Una situazione che aveva finito per esasperare gli ospiti della casa di riposo. Nei giorni scorsi, un’anziana ha tentato il suicidio, provando a lanciarsi dal balcone.
“In quella casa abbiamo registrato anche spintoni, colpi di scopa, in alcuni casi i degenti sono stati persino legati alla sedia a rotelle – racconta il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – uno spaccato deprimente.
Non è stato davvero facile documentare un campionario di così grande crudeltà, soprattutto in questo momento in cui gli anziani dovrebbero avere maggiore tutela”. E, adesso, si indaga anche sul decesso di un’ospite della struttura, che si era sentita male al mattino, ma non è stata accompagnata in ospedale. “In altri periodi avrei aspettato che moriva perché già boccheggiava”, diceva l’amministratrice della struttura vantandosi di avere rianimato lei l’ammalata. Ma nel pomeriggio, l’anziana è deceduta.
Durante il blitz della casa di riposo, con i finanzieri c’erano anche i sanitari del 118, che hanno sottoposto al tampone del Coronavirus i dieci ospiti di casa “Bell’aurora”.
La struttura è adesso sequestrata, della gestione è incaricato un amministratore giudiziario con esperienza specifica nel settore, che ha già mandato una nuova squadra di infermieri. “C’era l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano”, scrive il giudice delle indagini preliminari che ha disposto le misure: “L’indole criminale e spietata degli indagati impone l’adozione della misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l’unica proporzionata alla gravità e all’immoralità della condotta e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi”.