Si allarga il divario Nord/Sud
Si allarga il divario Nord/Sud. «Le anticipazioni del Rapporto Svimez 2022 fotografano un quadro allarmante e confermano quanto la Cgil sostiene da tempo», così il segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi. «Il Sud recupera nel biennio 2021-22 la crisi da pandemia, ma il livello del Pil rimane ancora circa 11 punti al di sotto dei livelli del 2007, da questo dobbiamo partire per comprendere la crisi che non riusciamo a superare nel Sud e ancor di più nelle aree interne».
Criticità già fotografate
«I dati dello Svimez confermano che, a distanza di quasi 15 anni dalla crisi del 2008, la scelta da parte di troppe imprese del Sud si basa su produzioni prevalentemente di bassa qualità del prodotto e poi sulla competizione da costo del lavoro.
I vari incentivi che negli anni ci sono stati come 4.0, l’automazione ed ora le risorse del Pnrr e delle Zes devono necessariamente essere vincolati alle produzioni di eccellenza, sfruttare le opportunità della transizione digitale, automazione ed energetica, per far rientrare produzioni fatte all’estero, riducendo le catene del valore, rafforzando la Ricerca e Sviluppo, con il supporto del digitale per migliorare la produttività e i prodotti».
Interventi concreti e urgenti
«Ciò impone una serie di scelte che, intervenendo su storici problemi strutturali, si pongano l’obiettivo di colmare le profonde disuguaglianze sociali ed economiche, di cambiare, seguendo la direzione dello sviluppo sostenibile, modelli di specializzazione produttiva al Sud che creino filiere, di offrire prospettiva diversa, e quindi non precaria come avviene oggi, ai suoi giovani».
Pericolo aree interne