Si dimette l’Abate di Montevergine
La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno. Sua Santità, papa Francesco, ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’abbazia di Montevergine, da parte del padre abate, don Umberto Beda Paluzzi. La rinuncia dell’abate è avvenuta in base al canone 401 comma due del diritto canonico, quindi, non per raggiunti limiti di età. Si tratta, invece, di una rinuncia per motivi di salute. Dall’abbazia non era filtrato nulla, anzi, nelle settimane scorse, don Beda era sembrato più battagliero del solito, per la questione della funicolare che conduce al santuario che si trova incastonato tra i monti del Partenio. Non solo, aveva salutato con grande piacere, il finanziamento ottenuto per la ristrutturazione di uno dei luoghi più amati dal cattolicesimo campano. Fortissimo è il legame di Montevergine anche con la Valle Caudina dove Mamma Schiavona è venerata con grande amore. Don Beda, nel suo periodo di permanenza all’abbazia, aveva con caparbietà voluto che il quadro della Madonna fosse riportato nella cappella storica, per avere un più profondo rapporto con i fedeli. Il padre abate aveva anche voluto allestire una mostra con tutti i tesori regalati alla Madonna come ex voto nel corso dei secoli. Ora si attende che venga nominato il suo successore. Sino ad allora, il padre abate resterà al suo posto. In questi giorni di feste pasquali, il santuario è, come sempre, meta di grandi pellegrinaggi. Sono in tanti a voler pregare davanti all’immagine di Mamma Schiavona.
Peva