Spinte, schiaffi e pugni alla moglie, 27enne allontanato da casa e munito di braccialetto elettronico
Continuano ad aumentare gli episodi di violenza domestica
Spinte, schiaffi e pugni alla moglie, 27enne allontanato da casa e munito di braccialetto elettronico. Nella serata odierna, a seguito di una tempestiva ed articolata attività d’indagine, svolta dalla Stazione dei CC di Benevento e coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale della Stazione CC di Marano di Napoli, luogo ove si trovava l’indagato, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione delle misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con contestuale divieto di avvicinamento alla persona offesa e applicazione delle particolari modalità di controllo del c.d. braccialetto elettronico, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, accogliendo parzialmente la richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un 27enne, gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti e lesioni personali commesse in danno della moglie.
In particolare, le indagini, avviate a seguito della denuncia-querela sporta dalla persona offesa all’esito dell’ennesima lite insorta per futili motivi con il coniuge, odierno indagato, durante la quale lo stesso, dopo aver distrutto suppellettili e mobili presenti presso l’abilitazione, la colpiva con spinte, schiaffi e pugni, in modo da cagionarle lesioni giudicate guaribili in quindici giorni.
Invero, come emerso sia dalle sommarie informazioni della persona offesa, sia dei genitori della stessa, il marito era solito ingiuriarla con epiteti oltraggiosi ed intimidatori oltre a colpirla con ripetuti calci, pugni, schiaffi. Peraltro, le discussioni, poi sfociate in continue aggressioni sia fisiche sia verbali, erano dovute a futili motivi di gelosia o legati ai servizi giornalieri. Invero, l’azione vessatoria dell’indagato non trovava limite neanche durante la seconda gravidanza della moglie.
Alla luce dell’attività investigativa espletata con tempestività dalla Stazione CC di Benevento, anche mediante l’escussione di persone informate sui fatti, valutata la gravità degli indizi raccolti e condivisa parzialmente la valutazione prospettata dal P.M., il G.I.P. ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari anche alla luce della personalità dell’indagato contrassegnata da assoluta mancanza di rispetto nei confronti della moglie e delle due figlie minori, di cui una nata lo scorso marzo 2024, in presenza delle quali si verificavano le condotte ritenute vessatorie.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.