Stalking, la miss: Ribellatevi, non giustificate
Rotondi. “Ribellatevi, non giustificate mai, non perdonate e denunciate sempre. Dobbiamo pretendere che le istituzioni restino al nostro fianco per difenderci anche quando queste persone escono dal carcere”. E’ l’accorato appello che Rosaria Aprea ha lanciato nel corso del convegno contro la violenza sulle donne che si è svolto a Rotondi, prima della finalissima di Miss Valle Caudina. Un incontro, fortemente, voluto dal sindaco, Antonio Russo, che ha voluto coniugare una serata di festa ad un momento di grande impegno civile e politico. Rosaria Aprea è una bellissima ragazza che il suo compagno, la persona che diceva di amarla, ha riempito di botte per un periodo lunghissimo. Nell’ultimo episodio ha rischiato anche la vita. Le è stata asportata la milza ed ora porte ancora i segni sulla sua pelle. Come spesso succede, la ragazza aveva anche deciso di perdonarlo ma poi, il timore che potesse fare al figlio, di appena due anni, le stesse cose che stava facendo a lei, l’hanno portata a denunciarlo. Ed ora l’aguzzino si trova in carcere e lei domani indosserà la fascia di Miss Coraggio a Miss Italia. Non solo, accetta di partecipare ad appuntamenti come quello di Rotondi, proprio per invogliare tutte le donne a ribellarsi e a non accettare in modo supino una bestialità senza fine. Insieme a lei hanno discusso di questo importante tema, la psichiatra Rosanna Papa che, però, è anche consigliera di pari oppurtunità al comune di Montesarchio e, da sempre, si impegna per i diritti del sesso debole, e la giovane scrittrice Fatima Parente, autrice di un libro, L’Onorevole, dove ha saputo sottolineare con uno stile molto personale, questi tempi in cui, anche in politica, si è assistiti inermi ad una mercificazione del corpo femminlie, Insomma un dialogo tra donne, molto intenso ed anche di un certo spessore. E non sono state solo parole ma anche impegno. Stimolato dalla dottoressa Papa, alla quale è legato da una grande amicizia, il sindaco Russo ha preso l’impegno formale di attivare anche sul proprio territorio tutte le strutture, previste dalle varie leggi, per aiutare queste donne in difficoltà e per fare in modo che si possano abbattere le barriere, anche mentali, che relegano l’altra metà del cielo ad una sottomissione indegna per un paese civile. Ed ora tutti faranno il tifo per Rosaria Aprea. Rotondi, infatti, è pronta a festeggiarla se dovesse arrivare tra le finaliste di Miss Italia. E lei sarà lieta di ritornare in un piccolo paese che ha compreso bene il suo dramma che continua ad essere il dramma di tante, troppo donne.
P.V.