Storica sentenza della Cedu sul pre dissesto negli enti locali

Ci saranno importanti conseguenze in Campania

Redazione
Storica sentenza della Cedu sul pre dissesto negli enti locali

Storica sentenza della Cedu sul pre dissesto negli enti locali.  Una sentenza storica della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha scosso il sistema giudiziario italiano, con un’eco particolare in Campania.

La Corte, accogliendo il ricorso degli Avvocati Giovanni Romano e Carlo Somma, ha stabilito che la normativa italiana sul “pre-dissesto” degli enti locali (artt. 243-bis e ss. del TUEL) viola il diritto dei creditori all’esecuzione delle sentenze e degli altri titoli esecutivi.

La decisione, datata 20 marzo 2025, equipara di fatto le tutele dei creditori nei confronti dei comuni in predissesto a quelle previste per i Comuni in dissesto, aprendo un nuovo scenario per il recupero dei crediti derivanti da provvedimenti giurisdizionali. Il caso ha visto coinvolti, tra gli altri, i comuni di Napoli e Avellino.

“È una vittoria per la giustizia e per i cittadini,” dichiarano gli avvocati Giovanni Romano, figura di spicco nel panorama del diritto internazionale e tra i precursori nella denuncia delle violazioni relative al dissesto degli Enti Locali dinanzi alla CEDU, con importanti sentenze pilota come De Luca contro Italia e Pennino contro Italia, ed il suo allievo Carlo Somma, “che hanno visto riconosciuto il loro diritto ad ottenere quanto legittimamente dovuto in base a una sentenza o altro titolo esecutivo.”

La sentenza CEDU rappresenta un precedente importante, frutto di un’attenta analisi giuridica che ha permesso di evidenziare le criticità di una normativa che, di fatto, paralizza l’esecuzione delle decisioni interne.

Questa pronuncia dei Giudici di Strasburgo potrebbe avere un impatto significativo sulla tutela dei diritti dei cittadini, aprendo nuove prospettive per il recupero dei crediti e per una maggiore efficacia del sistema giudiziario.

La CEDU ha, infatti, sottolineato che “l’esecuzione di una sentenza emessa da un qualsiasi tribunale deve essere considerata parte integrante di un’udienza” ai fini dell’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo  e che “il diritto di accesso a un tribunale deve essere, quindi, “concreto ed effettivo”.