Valle Caudina: il museo di Montesarchio al centro di uno studio internazionale

Mentre noi continuamo a sottovalutare le enormi potenzialità

Redazione
Valle Caudina: il museo di Montesarchio al centro di uno studio internazionale

Valle Caudina: il museo di Montesarchio al centro di uno studio internazionale. Il nostro giornale non si meraviglia affatto del nuovo riconoscimento che ha ottenuto il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. L’unico Museo Nazionale, mettetevelo bene in mente, Nazionale, che è splendidamente allocato presso il castello di Montesarchio, è diventato un caso di studio internazionale.

Il politecnico di Leiria, ateneo portoghese  sta studiando l’ presso il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Montesarchio.

Il progetto esplora l’impatto delle esperienze immersive sulla percezione e sul coinvolgimento dei visitatori nei musei e nei siti culturali. I risultati contribuiranno a valorizzare il patrimonio culturale italiano e a migliorare l’offerta turistica.

Cosa vuol dire tutto questo? Significa che, nonostante stiamo parlando di un piccolo museo, con scarsi mezzi ed economie a disposizione per la promozione, si sta facendo un lavoro splendido per farlo conoscere in tutto il mondo.

Un importante risultato che si spiega facilmente e che ha tanto di nome e cognome. Per questa positiva esposizione, il museo deve ringraziare la passione del suo direttore Enzo Zuccaro.

Stiamo parlando di un funzionario, non solo molto preparato, ma innamorato dei tesori nascosti, come quello custodito nel museo.

Zuccaro guida il MANSC dal dicembre del 2021. Ha preso le redini in uno dei momenti più delicati e problematici che ha attraversato il nostro paese. Venivamo da due anni di pandemia ed era una scommessa anche solo pensare di far uscire la gente di casa.

Figuriamoci di riportarla nei luoghi della cultura e far loro scoprire tesori lontani da quelle che sono le rotte turistiche normali. Ma la sfida non ha certo spaventato il nostro direttore anche perché lui veniva da un’esperienza ancora più straordinaria. Faceva parte del dream team, guidato da Mauro Felicori che ha fatto conoscere al mondo lo splendore della Reggia di Caserta. E si occupava propprio di promozione, visto che è anche un collega giornalista

Così ha iniziato un lavoro, spesso silenzioso che man mano  sta dando degli straordinari risultati al MANSC. Non solo, ha aperto il museo al territorio ed ha sposato qualsiasi iniziativa culturale che potesse servire alla Valle Caudina.

Peccato che il territorio, almeno la parte politica, fatta salva il vice sindaco di Montesarchio, Morena Cecere, non si sia accorto di lui. Questo riconoscimento che arriva da un ateneo lusitano lo ripaga solo in parte di qualche amarezza di troppo che noi caudini siamo bravi a riservare a chi si innamora di noi.