Suicida per revenge porn, Tiziana Cantone sarà riesumata
Suicida per revenge porn, Tiziana Cantone sarà riesumata. La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha disposto la riesumazione del cadavere di Tiziana Cantone la 31enne che si sarebbe tolta la vita il 13 settembre del 2016 in una abitazione di Mugnano, in provincia di Napoli, a causa della diffusione in chat di alcuni suoi video privati.
La riesumazione dei resti della 31 enne è disposta dal sostituto procuratore Giovanni Corona nell’ambito delle indagini aperte di recente che ipotizzano il reato di omicidio contro ignoti. La riesumazione dovrebbe avvenire nella prima decade di giugno.
Evasione fiscale per un milione di euro, sequestri della GdF
Evasione fiscale per oltre un milione di euro: sequestro preventivo ai danni di due imprenditori della penisola sorrentina. Ad eseguire il decreto i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata (Napoli) su disposizione del gip del tribunale di Torre Annunziata e richiesta della Procura oplontina.
Destinatari due imprenditori sorrentini attivi nel settore edile, indagati per avere evaso oltre un milione di euro mediante il ricorso all’utilizzo fraudolento di fatture per operazioni inesistenti nelle dichiarazioni fiscali per gli anni di imposta dal 2014 al 2018.
Tutto nasce dalle indagini effettuate dai finanzieri della tenenza di Massa Lubrense e sono iniziate dopo la denuncia presentata da un altro imprenditore di Castellammare di Stabia che aveva ricevuto la notifica di un avviso di accertamento dall’Agenzia delle Entrate per omessa dichiarazione di alcune operazioni commerciali da parte della sua ditta.
La frode al fisco
In realtà, uno degli indagati avrebbe artatamente riprodotto e contabilizzato le fatture dell’impresa allo scopo di frodare il fisco. Inoltre, è emerso un saldo passivo pari a circa 800.00 euro verso la ditta dell’imprenditore denunciante, senza che quest’ultimo avesse mai rivendicato il pagamento dell’importo.
Ulteriori accertamenti hanno inoltre permesso di rilevare come lo stesso indagato avesse realizzato fatture fittizie di un’altra ditta individuale ormai da tempo cessata. I finanzieri quindi hanno sequestrato nei confronti di uno dei due imprenditori indagati 457.361,25 euro rinvenuti sui conti correnti della sua società.
Mentre nei confronti dell’altro imprenditore indagato 71.657,58 euro sempre trovati sui conti correnti a lui intestati e altri 2.600 euro in denaro contante. Sotto chiave anche quattro veicoli del valore complessivo 44.000 euro sempre riconducibili al secondo indagato.