Terribile scontro tra camion, tir distrutto e traffico in tilt
Terribile scontro tra camion, tir distrutto e traffico in tilt. Terribile incidente poco dopo le 11 sulla Strada Statale 7bis nel tratto tra lo svincolo San Felice-Acerra e la zona industriale di Marigliano. Tre mezzi pesanti si sono scontrati in un tamponamento a catena che ha avuto conseguenze decisamente serie per i veicoli coinvolti.
Al momento si stanno valutando le condizioni degli autotrasportatori coinvolti. Il traffico nel tratto al confine tra le due province è letteralmente impazzito con lunghe code di mezzi pesanti lungo il tratto finale della Nola-Villa Literno.
Intanto, una montagna di rifiuti speciali pericolosi, con diversi cumuli alti più di 8 metri, e con oltre 18mila metri cubi di immondizia è stata scoperta e sequestrata a Caivano dalla Polizia Metropolitana di Napoli e dall’Esercito Italiano.
Dentro, oli, percolato, batterie esauste, pneumatici, bombole di gas, motori e tanti altri inquinanti. Denunciato il titolare dell’area. L’operazione, effettuata nell’ambito della Cabina di Regia per il contrasto alla “Terra dei Fuochi”, è scattata questa mattina.
Scoperti circa 18mila metri cubi di rifiuti misti di vario genere, pericolosi, accatastati in vere e proprie montagne alte fino a 8 metri in violazione di ogni norma ambientale, depositati su un’area di circa 10mila metri quadrati, senza alcuna pavimentazione.
Denunciato il titolare dell’azienda e sequestrata tutta l’area. Elevati anche verbali di contestazione di violazioni amministrative.
La scoperta nella lotta alla Terra dei Fuochi
Una vera e propria montagna di rifiuti speciali pericolosi è stata scoperta e sequestrata dalla Polizia Metropolitana a Caivano, nell’ambito di una maxi operazione – denominata ‘action day’ – effettuata nell’ambito della Cabina di Regia per il contrasto alla “Terra dei Fuochi” con il supporto dei militari dell’Esercito.
Le divise di piazza Matteotti, coordinate dal Comandante Lucia Rea, e i militari hanno ispezionato un’azienda sul territorio del comune a nord di Napoli che presentava un’autorizzazione per la messa in riserva ai fini del recupero di rifiuti non pericolosi ferro e acciaio.
Lo scenario che si è parato davanti agli agenti della Polizia Metropolitana è, invece, ben diverso da quello consentito dall’autorizzazione. Circa 18mila metri cubi di rifiuti misti di vario genere, pericolosi, accatastati in vere e proprie montagne alte fino a 8 metri in violazione di ogni norma ambientale.
Rifiuti speciali pericolosi depositati su un’area di circa 10mila metri quadrati, senza alcuna pavimentazione; con oli, percolato ed altre sostanze inquinanti che penetrano nel terreno nudo fino alle falde; batterie esauste, pneumatici fuori uso, bombole di gas non bonificate, motori e altro materiale inquinante.
Sequestrata area di 10mila metri quadrati
Il titolare della ditta è denunciato per gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e inquinamento. Sequestrata tutta l’area con i rifiuti. Elevati anche verbali di contestazione di violazioni amministrative. Sono in corso accertamenti edilizi ed urbanistici.
Mentre erano in corso i controlli, un camion che trasportava rifiuti destinati all’impianto, alla vista degli agenti della Polizia Metropolitana, ha invertito il proprio senso di marcia tentando la fuga.
Inseguito e raggiunto dagli agenti, è accertato che trasportava illecitamente rifiuti che non potevano essere conferiti nella struttura. Quello scoperto oggi è un obiettivo individuato dalla polizia metropolitana a seguito di una dettagliata analisi territoriale.
“La gestione illecita dei rifiuti speciali è uno dei crimini ambientali che più di tutti mette a repentaglio il futuro delle nuove generazioni; causando un impatto sul territorio devastante, anche per le conseguenze che determina nel tempo”, ha affermato il Consigliere Delegato alla Polizia Metropolitana, Salvatore Pace.
“Il modus operandi delle donne e degli uomini della Polizia Metropolitana nel contrasto ai reati ambientali è ormai consolidato nel tempo”; ha sottolineato il Comandante Lucia Rea.
“Un’operazione scatta dopo giorni e a volte anche settimane di indagini, analisi territoriali, verifiche delle banche dati; per acquisire i dettagli in modo scientifico ed accurato sui soggetti e sulle aziende da controllare che violano la normativa ambientale” ha concluso.