Tragico incidente: auto si ribalta
Tragico incidente: auto si ribalta. Morti fratello e sorella. Due fratelli sono morti, un ragazzo e una ragazza rispettivamente di 25 e 28 anni; e due loro amici coetanei sono rimasti feriti in un incidente stradale avvenuto nella notte sulla Strada Provinciale tra Castellana Grotte e Turi, nel Barese.
L’incidente è avvenuto intorno alle 3. A quanto si apprende, l’auto a bordo della quale viaggiavano i quattro giovani, una Bmw S1, sarebbe finita fuori strada abbattendo il guard rail, sbattendo contro un albero di ulivo e ribaltandosi più volte.
I due fratelli deceduti erano sul sedile posteriore. Sono rimasti feriti gli altri due giovani, l’amico alla guida e il passeggero accanto, trasportati in ospedale. Ad una curva il conducente, sul quale si attende l’esito delle analisi sull’eventuale uso di alcol o droga, avrebbe perso il controllo del mezzo.
Probabilmente viaggiava a velocità sostenuta. Sulla ricostruzione dell’incidente sono al lavoro i carabinieri, coordinati dalla Procura di Bari. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per estrarre i corpi delle vittime dall’abitacolo.
Omicidio Petrone: cerimonia a Bari, ‘spirito antifascista’
Questa mattina, in occasione del 44esimo anniversario dell’omicidio di Benedetto Petrone, il 18enne ucciso da una squadraccia fascista il 28 novembre 1977 in piazza Libertà, l’amministrazione comunale ha deposto una corona di fiori nella via a lui intitolata.
Alla cerimonia hanno partecipato i familiari di Petrone, i rappresentanti del Comitato XXVIII Novembre, i cittadini e il sindaco di Bari Antonio Decaro. “Ogni anno – ha detto il primo cittadino – ci ritroviamo qui oggi per ricordare la morte di Benedetto Petrone e la ferocia con cui questo giovane barese fu ammazzato per strada.
In realtà, però, giornate come questa ci permettono di ricordarne la vita e la forza delle sue idee. Ogni volta che ci ritroviamo riuniti sotto questa lapide si rinnova lo spirito antifascista della città di Bari che coltiviamo anche attraverso momenti come questo.
Essere qui oggi, in piazza della Libertà, significa onorare il sacrificio di Benny Petrone che, attraverso la sua militanza, difendeva proprio quella libertà e quella democrazia che in quegli anni di furore ideologico era forse ancora troppo fragile”.
“Questo luogo e questa storia – ha aggiunto – sono parte della memoria antifascista della nostra città, un patrimonio che non dobbiamo limitarci a custodire come un simulacro del passato ma come un corpo vivo da nutrire.