Trasporti in Valle Caudina: siamo ostaggio di fognature e treni che non passano
Siamo una Valle in ostaggio. Forse lo abbiamo sempre saputo, ma negli ultimi quindici giorni è diventato ancora più palese. I cittadini ne sono convinti: pare che gli unici a non accorgersene siano gli amministratori.
Siamo una Valle in ostaggio per i nostri spostamenti. E’ bastato che il Comune di Arpaia decidesse di fare le fognature per mandare in tilt il sistema stradale caudino. All’inizio c’erano state difficoltà, poi superate grazie al percorso alternativo all’interno del paese. Quando i lavori sono avanzati ed è stato istituito il senso unico alternato è iniziato il caos. Ma quello vero, non quello raccontato per finta. Chilometri di coda e una via Crucis impossibile per chi si deve spostare verso il casertano e il napoletano. Si poteva intervenire diversamente? Sicuramente. Ma se non lo pensano i progettisti, il Comune e l’Anas chi deve suggerire interventi alternativi? Si dirà: lavorare di notte costa troppo. E i costi che sostengono quelli che passano ore in coda? Chi ci pensa? Gli appuntamenti saltati, l’impossibilità di andare a lavoro? E’ possibile che chi governa la cosa pubblica non comprenda queste difficoltà elementari?
Siamo una Valle in ostaggio perché non possiamo usufruire dei mezzi pubblici. Si dirà: la strada è impraticabile? Prendete il treno. Facile a dirsi. Parlate con i pendolari e capirete che dramma è andare e venire da Napoli in quella che solo per onore di cronaca si chiama ferrovia. Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ci aveva assicurato che avrebbe preso a cuore il problema della MetroCampania Nord Est. Al momento nulla è stato fatto.
Cosa resta? Prendere il bus? Andiamo avanti.
E’ mai possibile, poi, che l’Unione dei Comuni caudini (di cui fa parte anche Arpaia) non abbia nulla da dire su tutte queste difficoltà nei trasporti? Va tutto bene e noi giornalisti non ce ne accorgiamo? Forse è proprio cosi.