Trova buono postale del 1986, oggi vale 432mila euro
Trova buono postale del 1986, oggi vale 432mila euro. Lo aveva, completamente, dimenticato. Il papà, nel 1986, andando in pensione investì l’intero trattamento di fine rapporto in un buono fruttifero postale. La somma investita 35 anni fa era di cinquanta milioni di lire.
482mila euro
Oggi, quel buono vale la bellezza di 483mila euro. La signora Angela D’Ottavi aveva una fortuna in casa e non lo sapeva. Lo ha scoperto a causa del covid- 19. Stiamo parlando di una signora che ha cento anni ed ha avuto il covid- 19.
La signora D’Ottavi ne ha contratto un forma lieve e non ha avuto bisogno del ricovero in ospedale. Proprio durante i giorni della quarantena, ha deciso di mettere ordine nei cassetti e nei bauli della sua casa che si trova nel centro storico di Napoli.
Riordinando ha scoperto il buono da 50 milioni. L’anziana non ha figli e non ha nipoti, vive con una badante. Per negoziarlo ha deciso, come fa sempre per le cose importanti, di rivolgersi ai suoi amministratori di sostegno. Si tratta degli avvocati Luigi De Rossi e Samantha Faiella.
Ai due, in primo momento, Poste Italiane aveva offerto duecentomila euro, ossia, meno della metà di quello che spettava alla signora Angela. Poste Italiane aveva offerto il minimo. Ma su questa materia esiste una corposa giurisprudenza che i due avvocati hanno fatto valere. Sino a quando non è stato concesso tutto il dovuto, ossia. 482mila.
La centenaria felice
Felice la centenaria per aver sconfitto il covid e per aver trovato questo vero e proprio tesoro. Bisogna precisare che si tratta di una signora già benestante. Molto conosciuta a Napoli per la sua generosità. Diverse volte, infatti, si è prodigata per opere di beneficenza.
Ha già fatto sapere che buona parte di quei soldi verranno usati ancora per aiutare le persone in difficoltà. Morale della favola, controlliamo bene i nostri cassetti. Potrebbero contenere tesori come quello scoperto dalla signora Angela.
Roghi di carcasse auto, due arresti in campo Rom Giugliano
Sottraevano pezzi di ricambio da carcasse di auto che poi davano alle fiamme, alimentando il mercato parallelo dei pezzi di ricambio delle auto e sprigionando fumi tossici dai roghi. Due rom residenti negli insediamenti della zona ASI di Giugliano (Napoli) sono stati arrestati.
A far scattare le manette ai polsi i carabinieri al termine di indagini condotte insieme alla Polizia Municipale di Giugliano. Dei due arrestati non sono stati resi noti i nomi, l’ età e la nazionalità- All’ identificazione dei due si è giunti grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati.