Truffano ad un 80enne mille euro ed una catenina d’oro

Redazione
Truffano ad un 80enne mille euro ed una catenina d’oro
Benevento: la polizia sventa una truffa ad un'anziana

Truffano ad un 80enne mille euro ed una catenina d’oro.  Nella serata di ieri, all’esito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, militari della Compagnia Carabinieri di Benevento hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di un ventunenne residente nel napoletano, gravemente indiziato di aver perpetrato il delitto di truffa aggravata in danno di un ottantenne di San Giorgio del Sannio.

Mille euro ed una catenina d’0ro

L’indagine traeva origine dalla denuncia presentata, nel mese di Settembre 2021, dall’anziana vittima, la quale riferiva che, dopo aver consegnato la somma di euro 1.000,00 e la sua catenina d’oro ad un giovane presentatosi presso la sua abitazione per la consegna di un pacco per conto del nipote, si era resa conto di essere stata truffata.

Le investigazioni condotte dai militari della Stazione di San Giorgio del Sannio e della Sezione Operativa della Compagnia di Benevento e coordinate dalla Procura della Repubblica, attraverso la collaborazione di alcuni cittadini, che nella circostanza hanno segnalato la presenza in zona di un’autovettura sospetta, nonché la conseguente analisi di alcune immagini acquisite dalle telecamere di sorveglianza della zona, hanno consentito di individuare e successivamente identificare due persone originarie della provincia di Napoli che, utilizzando la tecnica “del truffatore che si finge amico del nipote” nel preannunciare telefonicamente sull’utenza fissa di casa l’arrivo di un pacco da pagare, riuscivano a farsi consegnare il danaro contante ed il monile d’oro.

Il raggiro riusciva a perfezionarsi nonostante la vittima, insospettitasi per la richiesta, avesse composto, dopo aver parlato con il falso amico del nipote, il 112 dalla propria utenza telefonica per richiedere aiuto.

Tale precauzione, in realtà, si rivelava inefficace perché il truffatore di fatto non interrompeva la comunicazione, consentendo così ad un complice, che si palesava come maresciallo dei Carabinieri, di concordare con la vittima un piano per “incastrare” il malvivente; il piano consisteva nell’assecondare le richieste del truffatore e di comunicare in tempo reale ai carabinieri l’evolversi degli eventi, che, appostatisi nei pressi dell’abitazione, avrebbero potuto agire ed arrestare in flagranza il malvivente.

Uno dei partecipanti al reato, inoltre, veniva identificato anche grazie alle analisi di polizia scientifica effettuate sulle impronte digitali lasciate sul pacco consegnato alla vittima

Sulla scorta degli elementi raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento emetteva il provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti dei due giovani, ravvisando un quadro indiziario grave, capace di denotare un modus operandi di discreta organizzazione e foriero di una spiccata capacità delinquenziale, tale da sopraffare la libertà di autodeterminazione di anziani preventivamente “selezionati”.

Incastrato anche il complice

È in corso l’esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale anche nei confronti del complice, pure destinatario dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, ed i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.