Uccide il fratello a coltellate, concessi i domiciliari

Redazione
Uccide il fratello a coltellate, concessi i domiciliari
20enne uccide la madre a coltellate

Uccide il fratello a coltellate, concessi i domiciliari. Sono stati concessi gli arresti domiciliari al 44enne che, sabato notte a Milano, ha ucciso a coltellate il fratello di 47 anni dopo un violento litigio.

L’omicidio, avvenuto davanti agli occhi della madre, si è verificato nella loro abitazione in viale Aretusa nel quartiere San Siro. Il 44enne al momento si trova ricoverato al Policlinico.

Stando a quanto si apprende, sia la vittima che il suo carnefice avrebbero precedenti penali. Stando a una prima ricostruzione, la lite che è poi degenerata nell’omicidio del 52enne sarebbe nata per motivi economici.

La lite scatenata dalla richiesta di soldi per comprare droga

L’uomo, durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Livio Cristofano, ha raccontato che la lite sarebbe stata scatenata dal suo rifiuto di prestare soldi al fratello per comprare sostanze stupefacenti.

Il 47enne infatti era tossicodipendente e già nel 2019 aveva picchiato la madre per lo stesso motivo. Dalla colluttazione il 44enne ha riportato ferite alle braccia e alle mani che poi hanno fatto propendere per il ricovero in ospedale.

Davanti al gip ha quindi sostenuto di essersi “difeso”. Il giudice ha così concesso gli arresti domiciliari respingendo la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dal pubblico ministero Giovanni Tarzia.

La versione della madre

Per il gip infatti non sussiste il pericolo di fuga. A dare una versione diversa è la madre, che era presente al momento dell’omicidio. La donna ha infatti raccontato che il figlio avrebbe accoltellato il fratello, invalido al cento per cento per problemi psichiatrici, quando era già a terra.

Continuano quindi le indagini degli agenti della squadra mobile per ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. Per il momento si attendono i risultati dell’autopsia che potrebbero fornire un quadro più chiaro.

Si tratta comunque dell’ennesimo fatto di sangue maturato tra le mura domestiche. Le famiglie diventano oramai un coacervo di pulsioni che spesso fanno scatenare impulsi violenti e, non di rado, omicidi.