Uccide la moglie a coltellate e poi tenta il suicidio: è grave
Uccide la moglie a coltellate e poi tenta il suicidio: è grave. Tragedia alla periferia di Taranto, dove un uomo di 75 anni ha prima ucciso a coltellate la moglie, di qualche anno più giovane, e poi ha tentato il suicidio rivolgendo contro se stesso la stessa arma.
L’uomo, al momento ricoverato presso l’ospedale ‘Santissima Annunziata’ di Taranto, vigile e cosciente, è piantonato dai carabinieri in attesa degli esiti finali degli accertamenti di polizia giudiziaria che stanno cercando di ricostruire la vicenda.
Uccide la moglie a coltellate e poi tenta il suicidio: è grave
L’omicida, Cosimo Marseglia, pensionato ex Ilva, avrebbe inferto diversi fendenti alla moglie, Maria Greco, casalinga, poi avrebbe rivolto l’arma contro se stesso procurandosi diversi tagli.
All’arrivo dei soccorsi era riverso sul pavimento sanguinante, ma ancora vivo. E’ stato così trasportato in ospedale in codice rosso e le sue condizioni sono gravi. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore di turno Enrico Bruschi.
Farmaci sottratti al 118 Alberobello, indagati 2 infermieri
Avrebbero sottratto farmaci e dispositivi di protezione individuale dalla postazione del 118 di Alberobello, in provincia di Bari, dove erano in servizio. Due infermieri di 59 e 67 anni, quest’ultimo in pensione, sono indagati per peculato.
Al primo i Carabinieri hanno notificato, su disposizione del Tribunale di Bari, un provvedimento cautelare di interdizione dalla professione; nei confronti del secondo è eseguito un decreto di sequestro preventivo pari a 2.600 euro, equivalente al valore della merce asportata.
L’inchiesta è partita dopo la segnalazione di un medico, anche lui in servizio nella stessa postazione del 118 di Alberobello. In più occasioni si era accorto dell’ammanco di farmaci dalla valigia a bordo dell’automedica.
Gli accertamenti hanno poi rivelato che la Asl della cittadina dei trulli, con cadenza settimanale, veniva rifornita con un quantitativo di medicinali superiore al reale consumo dell’utenza.
I sospetti di indebite sottrazioni dal magazzino sono poi confermati dalle riprese delle telecamere, installate dagli investigatori. Nelle immagini si vedono i due indagati introdursi nel deposito, in ogni giornata di servizio prestato, prelevare numerosi farmaci e nasconderli nei pantaloni o nelle giacche, per poi allontanarsi.
I farmaci di cui si sarebbero appropriati sono principalmente cortisoni e antinfiammatori; poi garze, protettori gastrici, mascherine FFPP2, siringhe e lacci emostatici destinati alle esigenze delle ambulanze.
Gran parte della merce è poi ritrovata dai militari nelle perquisizioni a casa dei due indagati e negli armadi spogliatoio utilizzati nel luogo di lavoro dagli stessi stranieri.