Uccide la moglie a coltellate, nessuno ferma i femminicidi

14 Settembre 2021

Uccide la moglie a coltellate, nessuno ferma i femminicidi

Uccide la moglie a coltellate, nessuno ferma i femminicidi. Femminicidio: uccide la moglie a coltellate dopo una lite. Ancora un femminicidio in Italia, il sesto nel giro di una settimana. A essere uccisa nel pomeriggio di ieri  è stata una donna di 43 anni, Sonia Lattari.

E’ colpita da numerose coltellate nel suo appartamento di Fagnano Castello, nel Cosentino. A impugnare l’arma secondo gli inquirenti è stato il marito della donna, Giuseppe Servidio di 52 anni, che l’avrebbe aggredita al culmine di una lite.

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L’allarme è scattato quando i vicini della coppia hanno udito le urla della donna provenire proprio dall’appartamento che si trova nel centro del comune dell’Esaro.

E’ qui che sono accorsi i carabinieri insieme con i soccorritori, ma purtroppo il personale medico non ha potuto fare nulla per salvare la 43enne. Troppo gravi le ferite  riportate.

In una pozza di sangue

Quando i soccorritori sono entrati in casa hanno trovato la donna in una pozza di sangue e non è stato possibile fare altro che constatarne il decesso. Al momento dell’aggressione in casa pare non fossero presenti i due figli della coppia, di 16 e 20 anni.

Mentre era ancora presente il marito della donna e presunto assassino che è stato immediatamente fermato dai carabinieri. L’uomo si trova ora in stato di fermo ed è stato portato in caserma per essere interrogato.

Nel frattempo, sul posto è arrivato anche il pubblico ministero di turno Mario Spagnuolo insieme con il medico legale e l’indagine è coordinata dalla Procura di Cosenza.

In base a un primo esame esterno sul cadavere della vittima, sarebbero almeno dieci le coltellate inferte dal marito. Secondo quanto é emerso dalle prime indagini, i rapporti tra Sonia Lattari ed il marito erano tesi da tempo per motivi che sono in corso d’accertamento.

L’uomo aveva lavorato per lungo tempo all’estero come camionista, prima di far ritorno a Fagnano. Adesso è piantonato in caserma e sottoposto ad interrogatorio. L’indagine è coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo.

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