Uccisa e poi bruciata, la tragica fine di Ylenia Lombardi

Redazione
Uccisa e poi bruciata, la tragica fine di Ylenia Lombardi
Uccisa e poi bruciata, la tragica fine di Ylenia Lombardi

Uccisa e poi bruciata, la tragica fine di Ylenia Lombardi. 33enne uccisa e poi bruciata. E’ stata uccisa la 33enne Ylenia Lombardo, trovata senza vita, il corpo semi carbonizzato, in un appartamento di San Paolo Belsito in provincia di Napoli. Le indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Nola, hanno consentito anche di individuare il presunto responsabile: un 36enne che ora è in stato di fermo.

L’ipotesi è che l’assassino abbia ucciso Ylenia e poi abbia dato fuoco alla camera da letto. La 33enne lavorava come badante. La vittima sarebbe stata prima accoltellata. Sulla dinamica del femminicidio sono ancora in corso approfondimenti investigativi.

Il rogo

Il rogo si era sviluppato all’interno della camera da letto. La donna viveva da sola. A dare l’allarme, un gruppo di ragazzi che dall’altra parte del marciapiede di questo lungo stradone che attraversa il paese del Napoletano hanno visto del fumo uscire dalle finestre dell’abitazione e hanno subito sfondato la porta e chiamato i militari dell’Arma.

Un operaio di trentanove anni è morto schiacciato da una fresa nella fabbrica in cui lavorava. E’ successo a Busto Arsizio, in provincia di Varese.

Stando a una prima sommaria ricostruzione si sarebbe ferito in modo molto grave mentre era impegnato a lavorare al macchinario e poi è deceduto all’ospedale di Legnano dove era stato portato dai sanitari del 118.

Gli uomini del soccorso erano intervenuti insieme ai vigili del Fuoco, ai carabinieri e alla Polizia Locale. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti e disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo oltre che il sequestro del macchinario.

I magistrati sono in attesa, ora, della relazione coi dettagli dell’accaduto stilata dai soccorritori e dalle forze dell’ordine. L’incidente fatale arriva a pochi giorni da quello in un’azienda tessile di Prato che ha provocato la morte della 22enne Luana D’Orazio.

I commenti

“Dolore e cordoglio per la morte di un giovane operaio a Busto Arsizio. Una notizia che arriva a due giorni di distanza dal tragico incidente a Prato costato la vita alla giovane Luana, una tragedia che ha sconvolto tutti.

Non possiamo accettare che in Italia ci siano quasi due morti al giorno sui luoghi di lavoro. Nel 2021 morire perché si lavora non è più accettabile”, dice il coordinatore della Lega Lombarda, Fabrizio Cecchetti.

“A Busto Arsizio un altro terribile e mortale episodio della strage infinita sul lavoro. Finché si continueranno a tagliare le risorse per la prevenzione e per la formazione, finché non verrà applicato appieno il decreto 81, non bastano i minuti di silenzio, lo sgomento, le parole ufficiali di cordoglio.

Si è riaperta la strage di Stato” è il commento del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, “dopo l’ennesima tragedia sul posto di lavoro avvenuta oggi. Non è accettabile che questo accada ancora oggi. Non è accettabile che nel 2021 si muoia ancora di lavoro”.

“Esprimo – afferma il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti – il mio più sentito cordoglio per la scomparsa dell’operaio morto sul lavoro a Busto Arsizio e auspico che si faccia al più presto luce sulle responsabilità della tragedia.