Valle Caudina: la nevicata del nove maggio del 1959

Redazione
Valle Caudina: la nevicata del nove maggio del 1959

Valle Caudina. Un brusco abbassamento delle temperature sta caratterizzando questa ultima domenica di aprile. Infatti, rispetto ad ieri, le temperature sono scese di diversi gradi. E ciò è avvenuto quando già si pensava al caldo e alla bella stagione. In fretta e furia sono stati ripresi i soprabiti dagli armadi perché non si può affatto andare in giro con indumenti primaverili o, peggio, estivi. Non solo, in tanti nelle loro abitazioni hanno dovuto riavviare gli impianti di riscaldamento.

Attenzione, però, per quanto possa sembrare strano non è la prima volta che avvengono episodi del genere, addirittura le cronache raccontano del ritorno del freddo anche a  maggio, giugno e persino luglio.

Il nove maggio del 1959 arrivò, addirittura, le neve

E’ una data che è rimasta impressa nella memoria di coloro che la vissero. Allora, proprio come sta avvenendo oggi, era arrivato un bel caldo primaverile. La mattina del nove di maggio, però, un freddo pungente avvolse l’intera Valle Caudina ed iniziarono a cadere tanti fiocchi di neve, anche in pianura. I camini, allora pochissime famiglie avevano altri impianti di riscaldamento, furono riaccesi in fretta e furia, mentre le neve imbiancò, per diversi giorni, i monti del Partenio e del massiccio del Taburno.

Il peggio, però, doveva ancora arrivare. Nella notte, il cielo fu illuminato da una grande luna ed una gelata terribile calò su tutta la Valle Caudina. I fiori degli alberi da frutto furono tutti distrutti, così per le primizie. Non solo, si bruciarono anche le patate piantate sotto terra.

Quell’anno, proprio a causa della nevicata del nove maggio, in Valle Caudina non si raccolse alcun frutto e fu davvero terribile per i contadini  e le loro famiglie. Andando ancora più indietro nel tempo, grazie alla memoria del professore Raffaele Cioffi, una nevicata si verificò nel mese di giugno o luglio. La nonna, infatti, gli raccontava sempre che i fiocchi di neve erano caduti sui cumuli di grano già mietuti. Naturalmente, il professore non può certo sapere quando ciò avvenne, verosimilmente, però, deve essere accaduto o agli inizi del Novecento o alla fine dell’Ottocento del secolo scorso.

Insomma, le follie del tempo non sono solo materia dei nostri giorni, tante ne sono avvenute anche negli anni scorsi. Auguriamoci, che questo ritorno del freddo sia solo momentaneo e che, al più presto, possa tornare la primavera, anche perché, questo repentino abbassamento delle temperature, sta facendo tornare anche l’influenza. Anche quella doveva essere archiviata da un pezzo, ma purtroppo, non è così.