Vaccini anticovid, al via il piano governo – regioni
Vaccini anticovid, al via il piano governo – regioni. Un hub per la distribuzione dei vaccini in ogni Regione, oltre 28 milioni di dosi a disposizione entro la fine di marzo. Un’indagine sierologica per valutare qualità e durata della risposta del vaccino sulla popolazione, quasi 6,5 milioni di italiani che rientrano nelle categorie ‘prioritarie’ da vaccinare.
La possibilità che anche i medici in pensione possano dare un contributo per sgravare il personale degli enti locali. Il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ha illustrato gli ultimi aggiornamenti del piano vaccini alle Regioni nella riunione convocata dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.
A partire proprio dallo screening su un “campione rappresentativo” di vaccinati “stratificati per area geografica, età, genere e stato di salute” che verrà realizzato sul campo dall’Istituto superiore di Sanità. L’obiettivo è quello di valutare la “specificità della risposta immunitaria, la durata della memoria immunologica e identificare i correlati di protezione”.
L’Italia si avvia a non avere più zone rosse ma resta il “caso Abruzzo”. I ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza hanno scritto una lettera congiunta al Governatore dell’Abruzzo per invitarlo a sospendere l’ordinanza con la quale ha decretato il passaggio della Regione da zona rossa a quella arancione.
“La invitiamo e la diffidiamo – si legge – a revocare ad horas l’ordinanza regionale ricordandole le gravi responsabilita’ che potrebbero derivare dalle misure da lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini”.
“Dobbiamo capire come si costruisce un equilibro tra poteri dello Stato e delle Regioni. In questi anni, nel nostro Paese spesso abbiamo oscillato tra posizioni ultra federaliste e ultracentraliste”, ma “entrambe sono sbagliate.
Vaccini anticovid, al via il piano governo – regioni
Dopo l’epidemia sarà importante aprire una discussione serena per trovare un punto di vista corretto tra competenze dello Stato e funzioni, molto rilevanti, delle autonomie territoriali. Questo è valido in particolare per la salute”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, durante la presentazione dell’Osservatorio sul Federalismo in Sanità di Cittadinanzattiva.