Vaccino ai pazienti fragili, prenotazioni al palo
Vaccino ai pazienti fragili, prenotazioni al palo. Medici di base presi letteralmente d’assalto da famiglie che hanno in casa pazienti ‘fragili’ e che chiedono di poter aderire alla campagna vaccinale contro il covid.
Nel giorno in cui si apre la piattaforma della Regione Campania per le adesioni, non mancano i problemi a iniziare proprio dai medici di base che sono stati chiamati ad effettuare la registrazione sulla piattaforma.
Procedura farraginosa
La procedura per le prenotazioni del vaccino risulta farraginosa e lunga. Gli stessi medici non lesinano critiche per i rischi che vengono fatti correre agli stessi pazienti. La Regione Campania, a quanto pare,ha fatto una scelta sbagliata.
I medici puntano in particolare il dito contro il modus operandi che – a quanto spiegato – prevede che il paziente fragile si rechi personalmente allo studio. Dove deve leggere e firmare le 5 pagine di consenso informato. Il medico deve illustrare gli i eventuali effetti collaterali del vaccino. E, poi procedere all’inserimento di tutti i dati e della anamnesi del paziente.
Una procedura che – affermano i medici – richiede almeno 20 minuti per paziente oltre al tema del via vai negli studi medici che potrebbe aumentare il rischio di contagio. Così si offende la dignità del medico, noi non siamo impiegati – è il coro unanime dei medici di base – questo è un lavoro da amministrativi, da Caf
Noi dobbiamo curare i pazienti”. I medici ritengono che sarebbe stato molto più pratico e rapido se il loro compito fosse stato quello di fornire alle Asl gli elenchi dei pazienti fragili con l’indicazione della patologia.
La replica dell’Unità di crisi
“Le sigle sindacali hanno sottoscritto un accordo. Non è un decreto, né un documento imposto d’impero, è un accordo costruito insieme, quindi non vedo perché non rispettarlo”
. Lo afferma Ugo Trama, uno dei responsabili dell’Unità di Crisi della Campania, che si è occupato in prima persona dell’accordo tra Regione e medici di medicina generale per il trattamento dei cittadini fragili o disabili nella vaccinazione.
L’apertura della piattaforma a loro dedicata prevede infatti che sia il medico di base del singolo paziente a iscriverlo per l’adesione alla vaccinazione.