Valle Caudina: 35 anni fa il terremoto

Redazione
Valle Caudina: 35 anni fa il terremoto
Irpinia: " Fate Presto", 43 anni dopo il terremoto le emergenze non finiscono

Valle Caudina. Da noi, grazie a Dio, non ci furono morti. La terra tremo’, solo i più anziani avevano conosciuto la stessa paura ed avevano masticato quella parola: terremoto. Negli altri paesi, i morti si contarono a migliaia. Fate Presto, supplicava Il Mattino. La tragedia fu immane, era tutto distrutto, sotto le macerie sembrava fosse stata sepolta anche la speranza. Per fortuna, però, non era così. Anche se prostato, il popolo irpino ebbe la forza di risollevarsi. Da tutto il mondo tornarono gli emigranti, arrivarono gli aiuti e poi si cominciò a sentire profumo di soldi, tanto denaro come non si erano mai visti dalle nostre parti. Ed il 23 novembre cambiò per sempre tutto. Niente sarebbe stato mai più come prima. Mentre si piangevano i morti, qualcuno capì che ci sarebbero stati da fare affari d’oro.
Lo capirono anche in Valle Caudina. Lo capirono i capimastri che diventarono costruttori, lo capirono i tecnici che riuscirono a partorire opere inutili e brutte, ma proprio brutte. E soprattutto lo capì la camorra che, grazie ai soldi del terremoto, fece il salto di qualità. Entrò nel salotto buono dell’economia, della finanza e della politica. Il 23 novembre del 1980 perdemmo per sempre l’innocenza. 35 anni dopo è doveroso ricordare i morti e non dimenticare quello che siamo diventati. La trasformazione antropologica che abbiamo vissuto, il nostro ingresso nella modernità, cementato dal sangue e dal malaffare.

P. V.