Valle Caudina: a novanta minuti dalla felicità
Valle Caudina: a novanta minuti dalla felicità. Stanchi ma felici. Prima la festa, sfilate, cortei, caroselli, a piedi, in auto con bandiere e trombette. Poi a vedere e rivedere quei rigori, le prodezze di Donnarumma e la freddezza di Jorginho. Sino a quando l’alba non ha portato un altro giorno.
La gioia immensa
Una gioia immensa, grazie alla Nazionale, entra nelle case di tutti. Allegria e orgoglio spontanei che ci fanno mettere da parte i lunghi mesi di angoscia che abbiamo vissuto. Un piccolo, grande miracolo che solo la Nazionale di calcio può compiere.
La squadra racchiude tutti i pregi e i difetti del nostro paese. L’Italia ha convito giocando alla Zeman ma il biglietto della finale lo stacca giocando alla Rocco o alla Trapattoni.
L’estro e la dura fatica, la classe e il sacrificio, il singolo e il collettivo, un mix perfetto dosato da un allenatore, Roberto Mancini che ieri sembrava sul punto di rimettere le scarpette e giocare i minuti finali.
Questi ragazzi hanno una marcia in più rispetto agli avversari. Certo la Spagna ha giocato meglio, nessuno lo mette in dubbio. Ma il geometrico e perfetto Tiki Taka ha incontrato l’irrazionalità e l’allegria del Tuka Tuka che non è un modulo ma un modo di vivere in campo e nella vita.
Così la notte è passata tra queste mille sensazioni. Una notte così dolce che si potrebbe bere, per parafrasare la Sera dei Miracoli di Lucio Dalla.
Il conto alla rovescia
E da oggi inizia il conto alla rovescia sino a Domenica quando si disputerà la finale. Ancora novanta minuti, facendo i debiti scongiuri, prima della felicità assoluta. La stanchezza di oggi ci accompagnerà per tutta la giornata. Ma la gioia che abbiamo provato non ci lascerà mai.
Le sfilate durate sino a notte alta ci raccontano anche un’altra storia. Ci dicono che i momenti drammatici non mancano mai. Ma bisogna affrontarli come la Nazionale di Mancini, tutti insieme e tutti dalla stessa parte.