Valle Caudina: accusato di aver incendiato l’auto del rivale, assolto in Appello

Redazione
Valle Caudina: accusato di aver incendiato l’auto del rivale, assolto in Appello
Valle Caudina: la difesa ottiene il beneficio degli arresti domiciliari per Gerardo Marino

Valle Caudina: accusato di aver incendiato l’auto del rivale, assolto in Appello. Ribaltata sentenza di primo grado in Appello. La Corte di Appello di Napoli VI sezione penale, presieduta dalla dott.ssa Gentile, giudice a latere dott. ssa di Iorio, ha mandato assolto G.R. di anni 53 di Sant’Agata dei Goti. L’uomo era accusato del reato di incendio aggravato nei confronti della vettura di proprietà del compagno dell’ex moglie.

Arresti domiciliari

L’ imputato difeso dall’ avvocato Giovanni Adamo era stato raggiunto  da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, riformata con l’obbligo di presentazione alla P.G. dal Tribunale del Riesame di Napoli.

Il primo grado del giudizio si era concluso con una condanna ad anni 1 e mesi 8 di reclusione. Durante il processo di appello la difesa ha insistito particolarmente sull’insussistenza dell’aggravante contestata in sentenza, ossi, quella di aver procurato un incendio di vaste dimensioni.

La stessa non era stata correttamente applicata dal giudice delle prime cure. Il collegio partenopeo, dopo essersi riunitosi in camera di consiglio, prendendo atto della fondatezza della questione difensiva sollevata, ha pronunciato sentenza di proscioglimento.

Termini di prescrizione del reato

L’esclusione dell’aggravante ha comportato un sensibile abbattimento di pena, facendo ridurre in modo significativo i termini massimi di prescrizione del reato. La Procura Generale aveva insistito per la conferma della sentenza di condanna, ma la Corte di Appello ha aderito alla prospettazione difensiva, ritenendola conforme alle nuove decisioni di legittimità della Suprema Corte di Cassazione.

Preso atto dell’esclusione dell’aggravante, i giudici partenopei, hanno dovuto necessariamente emettere sentenza di proscioglimento dell’imputato. Con questa decisione si conclude una vicenda processuale che aveva creato un particolare interesse nella comunità di Sant’Agata dei Goti, per la singolarità del caso.