Valle Caudina: addio a don Alfonso Carfora patron del Cristina Park Hotel di Montesarchio
Con la sua scomparsa finisce un'epoca

Valle Caudina: addio a don Alfonso Carfora patron del Cristina Park Hotel di Montesarchio. Per più di trenta anni il Cristina Park Hotel di Montesarchio è stato sinonimo di eleganza, qualità e riservatezza. Quando arrivava un ospite importante non potevi non farlo alloggiare al Cristina.
Nella stessa città di Benevento, dalla fine degli ottanta del secolo scorso sino a pochi anni fa, nessun albergo poteva competere con quello caudino. Ma, soprattutto, il Cristina Park Hotel è stato il teatro delle cerimonie più importanti di migliaia e migliaia di persone.
Più generazioni delle stesse famiglie di paesi come Montesarchio, Airola, Cervinara, San Martino Valle Caudina, Rotondi, Paolisi ma anche della stessa città di Benevento hanno festeggiato matrimoni, battesimi e comunioni in quell’accogliente locale di via Napoli.
Il cuore di tutto, il patròn era don Alfonso Carfora che oggi ha lasciato questa vita terrena. Don Alfosno è originario di Santa Maria a Vico ma aveva scelto di fare questo importantissimo investimento in Valle Caudina.
Da tempo aveva problemi di salute e, purtroppo, non è riuscito a riprendersi. Domani, sabato otto marzo, sono state fissate le esequie sempre nella sua Santa Maria a Vico.
Era lui, don Alfonso, sempre affabile, sempre elegante, sempre cordiale a supervisionare tutto. Dalla cucina, alla sala, ai vini e all’accoglienza, don Alfonso selezionava il meglio del meglio. Sceglieva il cuoco e la sua brigata di cucina, il maitre e la squadra di camerieri ad uno ad uno.
Ci sono tanti camerieri, oggi esperti maturi che hanno iniziato ragazzini come coloro che dovevano solo portare le bibite ai tavoli. Già per il vino le cose cambiavano radicalmente. Scegliere in Cristina per cerimonie importanti come i matrimoni voleva direscegliere il meglio in assoluto . E voleva anche adeguarsi ad uno standard medio alto.
Sicuramente in questi ricevimenti non avreste mai trovato karaoke o balli di gruppo. La massima concessione era un pianista su un pianoforte a coda lunga ed un cantante confidenziale. La musica doveva essere di sottofondo e mai doveva infastidire gli ospiti.
Cerimonie urlate o sguaiate non venivano proprio prese in considerazione. Altra caratteristica di grande importanza era la durata della cerimonia. Massimo tra il brindisi di benvenuto e la consegna della bomboniera potevano passare quattro ore.
Non erano certo quelle cerimonie che ti prendono in ostaggio per un giorno o una notte intera. Tutto questo era il Cristina Park Hotel, perla della Valle Caudina quando la nostra terra insegnava agli altri come si fanno le cose.
Don Alfonso porta via con se un’epoca, l’epoca in cui sposarsi al Cristina era davvero un sogno che si avverava. Lo piangono la moglie Raffaela Razzano, i figli Nicola e Mario, la nuora Vincenza Falco, il fratello Emilio, la sorella Lucia e i nipotini Alfonso e Niccolò.
La camera ardente è allestita presso la casa funeraria Oltre-Molinaro, in via Ignazio Silone a Montesarchio. Dopo il rito funebre nella chiesa dell’Assunta a Santa Maria a Vico, la salma proseguirà per il cimitero di Durazzano.