Valle Caudina: Alessandro e Vincenzo, quella luce che brilla nei cuori
Domani ci sarà un memorial per ricordare i due 16enni morti in un incidente stradale un anno fa

Valle Caudina: Alessandro e Vincenzo, quella luce che brilla nei cuori. Domani, sabato 12 luglio 5, lo Stadio “Luigi Gallo” di Rotondi ospiterà un evento che nasce da forti sentimenti e parla al cuore di tutti: il 1º Memorial Alessandro e Vincenzo.
La manifestazione è organizzata da un gruppo di amici dei due ragazzi prematuramente scomparsi. Si tratta di Alessandro Mazzariello e Vincenzo Gallo che , proprio un anno fa, a soli sedi anni, restarono vittime di un tragico incidente strale. Un dramma vero per le loro famiglie, per gli amici e visutto dall’intera Valle Caudina.
Sarà una serata intensa, fatta di emozione, partecipazione e ricordo, dove la comunità di Rotondi si stringerà intorno a due nomi checontinuano a vivere ne lpensiero di tutti.
Più che un semplice evento, il memorial vuole essere un gesto d’amore collettivo, costruito con dedizione dai loro coetanei, amici e compagni di vita. L’obiettivo è semplice quanto potente: non dimenticare, e farlo nel modo più bello possibile: insieme.
Il programmadell’evento: tra raccoglimento, sport e memoria
L’evento inizierà alle ore 19:00 con la celebrazione della Santa Messa, che per motivi organizzativi si terrà direttamente sul prato dello stadio. Un momento di raccoglimentoprofondo, pensato per unire spiritualità e comunità.
A seguire, alle ore 20:00, prenderà il via un torneo di calcio, uno sport che Alessandro e Vincenzo amavano e che, simbolicamente, rappresenta l’amicizia, il gioco, il rispetto e la squadra – valori che entrambi incarnavano ogni giorno.
La seratasiconcluderàalle ore 22:00 con la cerimonia di premiazione, che sarà anche un’occasione per condividere parole, ricordi e messaggi in loro onore.
Un ricordo che nasce dai giovani
Questo memorial non è stato imposto né commissionato. È nato dal basso, dal desiderio sincero di un gruppo di ragazzi che con Alessandro e Vincenzo hanno condiviso l’adolescenza, le giornate più belle, i sogni. Hanno deciso di trasformare il dolore in azione, la mancanza in presenza, l’assenza in luce.
“Pe’ sempe, se serve, forever” – si legge nella locandina dell’evento. Un motto che racchiude tutto: il dialetto, l’amore, la fedeltà, la speranza. Perché quando qualcuno ti segna l’anima, non smette mai davvero di esserci.
Le nostre emozioni: un gesto fatto col cuore
Organizzare questo memorial non è stato solo un lavoro pratico. È stato un viaggio emotivo. Ogni dettaglio, ogni riunione, ogni confronto tra noi ragazzi è stato carico di ricordi, lacrime, ma anche sorrisi condivisi.
Ognuno di noi ha dato il massimo non solo per rendere omaggio a due amici, ma per portarli simbolicamente ancora una volta in mezzo a noi.
Molti di noi hanno passato notti a ripensare ai momenti vissuti insieme a loro, alle risate, ai sogni, ai piani per il futuro. Ed è con questa spinta che abbiamo voluto realizzare qualcosa che non fosse tristezza, ma luce. Non un addio, ma una presenza che continua.
Il mio pensiero per Alessandro e Vincenzo
Scrivere queste righe è per me un onore, ma anche una ferita che brucia e consola allo stesso tempo. Alessandro e Vincenzo erano due amici veri, di quelli che ti porti dentro per sempre. Alessandro e Vincenzo avevano il dono di portar eleggerezza anche neigiorni piùdifficili, con unaparola, una risata, un gestosincero.
Organizzare questa giornata è stato per me un’occasione per dire grazie: grazie per i momenti condivisi, per l’amiciziache mi hanno donato, per gliinsegnamenti – anche non detti – che continuo a portared entro. Spero che chi partecipi il 12 luglio riesca a percepire la loropresenza, non come un’assenza, ma come un aluc eche continua a brillare, sulle nostre esistenze.
Un invito a tutta la comunità
Il Memorial Alessandro e Vincenzo non è solo per chi li conosceva. È per chi crede nel valore della memoria, nel potere dell’unione, nella forza dei giovani che si rimboccano le maniche per fare qualcosa di bello e giusto.
L’invito è rivolto a tutta Rotondi, a tutta la Valle Caudina e oltre. Venite a partecipare, a guardare una partita, a stringere una mano, a dire anche solo un “ci sono”. Perché la memoria è viva solo quando è condivisa.