Valle Caudina: allarme MANSC, cronaca di uno scippo annunciato

I segnali sono tutti negativi e la politica è afona

Redazione
Valle Caudina: allarme MANSC, cronaca di uno scippo annunciato

Valle Caudina: allarme MANSC, cronaca di uno scippo annunciato.  Questa volta vorremo seriamente sbagliarci. Ci piacerebbe che questa puzza di bruciato che si annusa nell’aria fosse solo un fuoco di paglia. O, meglio ancora, un granchio clamoroso da parte di chi scrive.

Purtroppo, però, se si mettono insieme i tasselli ne emerge un pericolo serio che schiaccerebbe ancora una volta la Valle Caudina. E, come spesso, ripeteva il divo Giulio, “ a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.

La sensazione è che il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino che si trova a Montesarchio, per chi non lo sapesse, venga svuotato di funzioni ed iniziative, ogni giorno che passa. Non a caso, proprio ieri pomeriggio, a Benevento è stato presentato il progetto di quello che sarà il super Museo del Sannio.

La struttura, che sino ad ora è stata sempre un museo della provincia di Benevento, ha ottenuto quattro milioni di finanziamento da parte del Ministero della Cultura ed è al centro di un’azione sinergica da parte di Regione Campania, Provincia e  Comune di Benevento.

Ieri alla presentazione era presente il direttore generale del Mic, Massimo Osanna, che non si è per niente scomodato a fare una capatina a Montesarchio neanche quando è stato presentato il nuovo allestimento per il vaso di Assteas.

Eppure, il museo caudino è alle dirette dipendenze del Mic, non come il museo del Sannio. Se il ministero non si è fatto vivo, figuriamoci Regione e Provincia.

Solo il comune di Montesarchio partecipa al finanziamento di qualche iniziativa. Eppure, il museo, grazie alla direzione di Enzo Zuccaro, è diventato il più importante polo culturale della Valle Caudina.

I visitatori sono in costante aumento ed avrebbe bisogno solo di poter contare su maggiori fondi per la comunicazione. Ricordiamo che l’apertura del museo avvenuta nel 2007 fu una grande conquista per la Valle Caudina.

Ma quello spirito fondante , che sembrava fecondo foriero di altre iniziative importanti, con il tempo ha perso vigore mentre dovrebbe essere l’emblema della Valle Caudina.

Non a caso, i suoi saloni hanno ospitato la nascita dell’Unione dei comuni. Oggi, invece, si candida la Valle a capitale della cultura senza neanche contattare il direttore.

In queste condizioni, lo scippo a favore del super Museo del Sannio sembra essere dietro l’angolo. E, come sempre, nessuna voce si leva dalla Valle Caudina, la politica è sempre più afona.

Peppino Vaccariello