Valle Caudina, altri guai per Cantone
Riceviamo e pubblichiamo.
Solo qualche giorno dopo la sorprendente decisione assunta dal Tribunale di Napoli, dodicesima sezione riesame, di scarcerare l’avvocato che millantava di avere legami familiari con uno tra i più noti giudici del panorama nazionale ed attuale Presidente dell’ Autorità Nazionale Anti Corruzione, è stato dato il via ad un altro processo a carico del legale, soggetto oramai su cui indagano varie Procure d’Italia.
Tale processo si svolge a Foggia e vede l’avvocato accusato di una pluralità di reati che vanno dalla truffa, al falso in atti giudiziari ed alla appropriazione indebita di consistenti somme di denaro.
Anche in tale processo, come quello svoltosi a Napoli pochi giorni orsono, a ricoprire il difficilissimo e scomodo compito di difendere l’accusata è il penalista Dario Vannetiello del Foro di Napoli.
Dalle denunzie delle persone offese è emerso che l’avvocato Maria Virginia Cantone, falsamente riferendo ai suoi clienti di essere la sorella del giudice Raffaele Cantone, avrebbe a loro testualmente e falsamente riferito che il predetto magistrato “si sarebbe fatto carico della situazione per sistemare la vicenda presso i competenti organi giurisdizionali”.
Viceversa, il Giudice Cantone era completamente all’oscuro di tutto, oltre che essere completamente estraneo ai fatti di cui processo.
Oggi, il processo è iniziato subito con una eccezione procedurale sollevata dall’avvocato Dario Vannetiello, accolta dal Giudice che ha impedito l’inizio dell’attività istruttoria, con rinvio al prossimo 25.09.18.
I guai giudiziari dell’avvocato Cantone appaiono consistenti, atteso che già lunedì 17.09.18 in Campania, innanzi al Tribunale di Benevento, avrà luogo un’ altra udienza di un ulteriore processo che vede come accuse quelle di falso e quelle di patrocinio infedele. In tale procedimento, l’accusata risulta essere sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di Cervinara.
Ancora, plurime e gravi le truffe contestate innanzi al Tribunale di Avellino, con danni arrecati superiori ai trecentomila euro, condotte illecite effettuate alterando provvedimenti giudiziari, nonché sempre falsamente spendendo il nome di uno dei più noti magistrati italiani, il dott. Raffaele Cantone, attuale presidente dell’Anac.
Nelle indagini curate prima dalla Guardia di Finanza “Gruppo Giugliano in Campania”, poi dagli inquirenti delle Procure di Pesaro e di Avellino, è emerso anche l’ invio di mail, scritte ed inviate dall’avvocato Maria Virginia Cantone, ma fatte apparire come redatte dal giudice Cantone, anche in tal caso, viceversa, ignaro e estraneo ai fatti.
Non solo.
L’avvocato avrebbe anche falsamente inviato mail facendole apparire provenienti da Uffici Giudiziari, ivi compreso note a firma di asseriti giudici del Consiglio di Stato.
Le motivazioni che hanno portato il Tribunale di Napoli a scarcerare l’avvocato saranno rese note entro trenta giorni.
Nel frattempo, colei che si spacciava per essere la sorella del Giudice Cantone e che ha a suo carico altre due inchieste, l’una pendente presso il Tribunale di Benevento, l’altra pendente presso il Tribunale di Foggia, ha pochi giorni fa potuto lasciare le patrie galere per raggiungere la propria abitazione da dove seguirà le prossime mosse dell’ accusa e della difesa, la quale sinora ha indubbiamente ottenuto un risultato decisamente favorevole, soprattutto in considerazione della assoluta gravità dei fatti.
Ma il futuro processuale dell’avvocato Cantone appare denso di nubi alla luce della innegabile presenza di una pluralità di prove a carico, accompagnata dallo spregiudicato e censurabilissimo utilizzo del nome di un autorevole magistrato.
Solo cavilli giuridici e fini strategie processuali potrebbero evitare le condanne nei vari processi in corso di svolgimento nei Tribunali d’Italia, processi che, non si può escludere, sono destinati ad aumentare.