Valle Caudina: anche i pendolari votano
I più fortunati, quelli che devono recarsi a lavoro in treno o in autobus dalla Valle Caudina, domani riusciranno a fare un ponte con l’Epifania e quindi a rientrare mercoledì. Gli altri, invece, dovranno domani (come sempre) affrontare la Via Crucis della famosissima “Metropolitana Nord Est” che da San Martino, Cervinara, Rotondi-Paolisi, Arpaia parte verso Napoli o Benevento. Se è possibile, il percorso è reso ancora più complicato. Con i nuovi biglietti (il cosiddetto “Tic”, senza alcun riferimento comico) la Regione Campania ha deciso un aumento di circa 40 centesimi, senza alcun servizio in cambio. Non basta. Le obliteratrici, ad esempio, ancora non sono in grado di “marcare” il tagliando di viaggio. Per non parlare degli abbonamenti: per acquistarlo ci si può rivolgere solo alle biglietterie, quelle che per intenderci sono quasi sempre chiuse.
La cosa più interessante, però, è che nessun partito politico (nessuno!) ha deciso di intestarsi una battaglia di civiltà: migliorare i trasporti dei migliaia di viaggiatori che dalla Valle devono recarsi nel resto della Regione. Non parliamo di bruscolini: sono almeno 60 mila ogni anno. E’ mai possibile che i politici locali siano talmente miopi da non comprendere che quello dei trasporti è un problema gravissimo? Gli onorevoli eletti con i voti della Valle Caudina, sia sul versante sannita che su quello irpino, che fanno? In Regione ci sono diversi esponenti locali: per cosa si stanno battendo? E le nuove formazioni politiche non credono che quella dei trasporti civili sia una sacrosanta battaglia? Mistero. Ah, cari pendolari: a maggio si vota per le regionali. Ricordatevelo.
Pe. Va.