Valle Caudina: Benevento Medievale negli studi di Adriana Fuccio
Una tesi di laurea redatta negli anni sessanta ma fatta così bene da essere ristampata e riproposta anche oggi. Non solo: a proporla sono le iniziative culturali della Società Dante Alighieri – Comitato di Benevento.
Venerdì 20 novembre 2015, alle ore 17.30, presso l’Auditorium “Gianni Vergineo” del Museo del Sannio, sarà presentato il libro “Benevento medievale” di Adriana Fuccio, con prefazione di Mario Pedicini (Edizioni Realtà Sannita).
Il volume, un agile libretto di 88 pagine, è la pubblicazione della tesi di laurea di una giovane studentessa di Lettere Classiche degli anni Sessanta: Adriana Fuccio che, con il suo pregevole elaborato, passa in rassegna il patrimonio storico-artistico del capoluogo sannita.
In un’analisi accurata e coinvolgente, vengono descritti con dovizia di particolari ed origini storiche: la Chiesa di Sant’Ilario, Chiesa e Chiostro di Santa Sofia, il Duomo, Chiesa e Chiostro di San Francesco, Rocca dei Rettori, porte e mura della Città. La pubblicazione è arricchita, inoltre, da tante bellissime foto a colori e in bianco e nero, tra le quali spicca una rara immagine di un interno della Chiesa di Sant’Ilario quando era una masseria. Introdotti dagli indirizzi di saluto di Elsa Maria Catapano, presidente della Società Dante Alighieri – Comitato di Benevento, a relazionare saranno due autorevoli studiosi del Medioevo beneventano: Marcello Rotili, ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale – II Università di Napoli, ed Elio Galasso, già direttore del Museo del Sannio e consulente di note Case Editrici, Biblioteche, Pinacoteche e Musei Nazionali. Le conclusioni saranno affidate a Mario Pedicini, autore della prefazione, giornalista e saggista.
Coordinerà i lavori l’editore Giovanni Fuccio.
Nella autorevole presentazione di venerdì c’è tanto di Cervinara e della Valle Caudina. Quella giovane studentessa, infatti, ha vissuto tutta la sua vita nel centro caudino. Purtroppo, non c’è più, un brutto male l’ha rapita nel 2004. Ma la sua vita è stata dedicata agli studi classici, all’insegnamento e alla cultura in generale, non tralasciando la famiglia, il marito l’avvocato Mimì Clemente ed i figli Silvana, oggi importante magistrato e Sergio, che ha seguito le orme paterne. Per tanti anni è stata docente di Italiano e Latino presso il prestigioso liceo classico Pietro Colletta di Avellino e per più di un decennio è stata la Fiduciaria, ossia, una sorta di vice preside della sezione staccata di Cervinara, ma vista la distanza con il capoluogo irpino era una preside a tutti gli effetti. Ed in quel tempo la scuola era diretta da uno dei più importanti intellettuali meridionali come Aurelio Benevento. Chi in quegli anni ha frequentato il liceo a Cervinara non la potrà mai dimenticare. Arrivava ogni mattina a bordo di una bellissima 500 rossa, un’auto ed un colore che tutti le invidiavano e con la quale si portava anche ad Avellino quando era tempo di consigli o di colloqui con il preside Benevento. Scendeva dall’auto con in mano un’edizione della Divina Commedia di Natalino Sapegno e un classico latino. Si dedicava con passione all’insegnamento: le lettere italiane e latine erano per lei un piacere da trasmettere come quello della lettura in genere, non un dovere da eseguire. Con gli studenti facendo anche le funzioni di preside aveva un rapporto schietto, diretto ed autorevole. Essendo di Cervinara, conoscendo tutti, era solita, quando qualcuno non rendeva negli studi o si assentava giustificatamene telefonare direttamente ai genitori. Insomma, non erano ammessi passi falsi, pena severe ramanzine e non solo, visto che al tempo volavano ancora gli schiaffoni. Oltre all’amore per le lettere, la professoressa Fuccio ha trasmesso ad intere generazione quello per la cultura. Era instancabile in questo campo. Probabilmente, tanti ragazzi di Cervinara grazia a lei per la prima volta hanno varcato la soglia di un teatro o hanno assistito ad un’opera lirica o ad un balletto. E si tratta di cose di cui all’epoca non era facile fluire. Attenta anche nelle gite scolastiche, nello scegliere itinerari che potessero divertire i ragazzi, ma anche arricchirli di conoscenze e di bellezze. Venerdì c’è l’occasione di rendere viva la memoria di questa vera e propria operatrice culturale, che lavorava quando questo termine era sconosciuto. E Benevento Medievale, la sua tesi di laurea, può rappresentare il suo testamento culturale.