Valle Caudina: Buonopane boccia il tunnel del Partenio
Valle Caudina: Buonopane boccia il tunnel del Partenio. Si procede speditamente per il passaggio dei primi due lotti dell’asse attrezzato, Paolisi – San Martino Valle Caudina dal consorzio Asi alla Provincia di Avellino.
Si tratta di una situazione unica in Italia. La strada, infatti, deve essere gestita da un consorzio di sviluppo industriale che, per sua costituzione, deve occuparsi di altro.
Argomento principale
Questo è stato uno degli argomenti principali che sono stati analizzati nel corso della prima visita ufficiale del neo eletto presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, in Valle Caudina.
Una visita che si è snodata in più tappe e che ha affrontato diversi argomenti. La prima riunione operativa si è svolta presso l’ufficio del sindaco di Cervinara, l’avvocato Caterina Lengua, dove il numero uno di Palazzo Caracciolo ha incontrato la stampa locale, con la padrona di casa e con l’architetto Pasquale Pisano, sindaco di San Martino Valle Caudina e presidente del consorzio Asi di Avellino.
Pisano e Buonopane hanno affrontato l’argomento del passaggio di consegne che dovrà avvenire nel più breve tempo possibile. Del resto, la stessa Provincia di Avellino, al momento, è già ente attuatore dei lavori per lo stralcio del terzo lotto.
Con questi lavori, la scorrimento veloce arriverà sino ad Arpaise. Poi si dovrà giungere ad Altavilla Irpina ed, infine. con la realizzazione del quarto lotto si dovrebbe, finalmente, arrivare a Pianodardine, in modo da collegare abbastamza velocemente la zona industriale di Cervinara con quella di Pianodardine.
Bocciatura senza appello
Condivisione totale su questo progetto da parte dei sindaci Pisano e Lengua. Anche il presidente Buonopane boccia senza appello il tunnel del Partenio.
Quella che era l’idea forza del suo predecessore a palazzo Caracciolo, Biancardi, per lo sviluppo della Valle Caudina, ossia collegare velocemente quest’ultima al baianese, per Buonopane è irrealizzabile. Peccato che è stato realizzato uno studio di progettazione con i soldi della stessa provincia, ossia, di noi tutti. Ma l’idea era stata bocciata anche in Valle Caudina.