Valle Caudina: capitale delle cultura o Valle delle occasioni perdute ?

Potrebbe essere una grande oppurtunità

Redazione
Valle Caudina: capitale delle cultura o Valle delle occasioni perdute ?

Valle Caudina: capitale delle cultura o Valle delle occasioni perdute ? L’ipotesi è suggestiva, la sfida è ardua ma vale la pena provarci. Il sindaco di Arpaia, il dottore Pasquale Fucci, nella sua qualità di presidente dell’Unione dei comuni della Città Caudina, ci ha informato che, anche su sollecitazione del sindaco di Cervinara, l’avvocato Caterina Lengua, la Valle Caudina si candida capitale della cultura per il 2028.

In questa ipotesi di candidatura ci sono degli aspetti positivi che vale la pena sottolineare. Il primo riguarda che i sindaci della Città Caudina hanno recepito questa idea con entusiasmo. Questo vuol dire che si riconosce, finalmente, una funzione all’Unione dei comuni.

Altro aspetto positivo è che, finalmente, dovrebbe essere fatto un censimento, serio, dei siti culturali che si trovano nel nostro territorio. Naturalmente, si dovrebbe partire dal Museo nazionale archeologico del Sannio Caudino ubicato nel castello di Montesarchio.

 Non mi stancherò mai di sottolineare che si tratta dell’unico museo nazionale della provincia di Benevento. Unico vuol dire che non ce ne sono altri. Ma questa riflessione non serve a fare l’elenco dei nostri giacimenti culturali, antichi e moderni.

Questo giornale, tutte le volte che può, cerca di far conoscere agli stessi cittadini della Valle Caudina le scoperte che potrebbero fare sull’uscio di casa propria.

Questa riflessione intende spingere, innanzitutto i sindaci, a puntare su un’ipotesi seria di sviluppo del territorio. I comuni della Valle stanno morendo, la desertificazione è dietro l’angolo.

Le attività commerciali arrancano e tanti esercenti decidono di chiudere le saracinesche. I giovani vanno via con l’intento di non tornare mai più. Lo dimostra il mercato immobiliare fermo e stanco. Con poche decine di migliaia di euro nei nostri paesi si possono comprare dei palazzi.

Se l’Unione dei comuni riuscisse a portare casa questo risultato sarebbe un’importante vittoria, una boccata di ossigeno salutare. Ma gli ostacoli sono tanti ed il primo è legato, come sempre, alla linea ferroviaria.

Fa rabbia vedere oggi i sindaci insieme per questa importante battaglia e non averli visti attivi negli anni scorsi quando l’Eav menava il can per l’aia e ritardava colpevolmente i lavori.

Per il 2028 i lavori dovrebbero terminare. Ma che linea avremo? Come si interfaccerà con la rete ferroviaria italiana?  Cosa si può fare per snellire il traffico con la strada statale Appia?

Ripetiamo, l’idea è buona, l’ipotesi è suggestiva e vale la pena cercare di metterla in atto,

Ma non deve essere un mero slogan, il contenitore deve essere riempito di contenuti. Per ottenere dei risultati bisogna iniziare a lavorare sin da ora. Ci auguriamo che i sindaci ne siano consapevoli perchè passare da captale della cultura a Valle delle occasioni perdute è solo un attimo.

Peppino Vaccariello