Valle Caudina: Carmine Montella resta in prima linea sul fronte del 118
Valle Caudina: Carmine Montella resta in prima linea sul fronte del 118. “Solo chi fa il 118 può capire “. Il dottore Carmine Montella ha scelto di restare come dirigente medico nel servizio di emergenza del 118 e lo ha comunicato lui stesso con un post su facebook.
Buona notizia
E’ una buona notizia, ma anche un esempio che viene impartito, una lezione di vita che merita davvero tanto rispetto ed ammirazione.
Montella avrebbe potuto scegliere la medicina generale. Questo avrebbe voluto dire tutta un’altra vita. Orari ben definiti, notti nel proprio letto, fine settimana e giorni festivi da dedicare alle proprie passioni.
Come giustamente dice lui, però, solo chi fa il 118 può capire. Può capire cosa vuol dire arrivare in tempo su un incidente o nel soccorrere un malore. Praticare un massaggio e risentire il battito cardiaco ad un cuore che si è fermato, fare una iniezione mentre un ambulanza corre a sirene spiegate, sentire il primo vagito di un bimbo perché non si è fatto in tempo ad arrivare in ospedale e quel neonato lo hai fatto nascere tu.
La medicina d’emergenza è questa. E’ farsi in quattro per tentare, a tutti i costi di salvare vite umane. Ed è anche passare il Natale e le domeniche di turno, è non dormire la notte, scattare appena si sente il primo squillo di telefono. Mangiare pizza fredda e panini con l’autista e l’infermiere che sono di turno insieme a te e come sono determinanti per la buona riuscita di un soccorso.
La carenza di medici
Mentre i medici continuano a mancare nei 118 della Valle Caudina ed essere soccorsi diventa un terno al lotto, Carmine Montella ha deciso di restare in prima linea e di continuare a mettere la sua professionalità al servizio delle persone che digitano quei tre numeri come la loro ultima speranza.
E’ una buona notizia sapere che, in caso di necessità e di grande pericolo, su un’ambulanza a sirene spiegate può arrivare quel medico che ha deciso di non sedersi dietro ad un comoda scrivania, ma di restare in prima linea perché, a volte, un semplice e flebile, “ grazie dottore “, può ripagare di tanti notti insonni.