Valle Caudina: cassiera accusata di furto, assolta perchè il fatto non sussiste

L'incudo di questa donna è durato tre anni

Redazione
Valle Caudina: cassiera accusata di furto, assolta perchè il fatto non sussiste

Valle Caudina: cassiera accusata di furto, assolta perchè il fatto non sussiste. Il Tribunale di Avellino l’assolve perché il fatto non sussiste. Termina così un incubo durato tre anni per una giovane lavoratrice di Montesarchio, che aveva patito l’onta dell’allontanamento dal posto di lavoro che da tre anni aveva presso un noto esercizio commerciale situato lungo la via Appia, perché accusata dai suoi datori di lavoro di aver consumato una serie di furti nella sua qualità di cassiera.

Nello specifico venne accusata  di essersi appropriato di somme di danaro  evitando di battere il classico scontrino fiscale oppure di batterlo per un importo inferiore, nonché di aver sottratto a più riprese prodotti ad uso personale senza passarli per lo scanner della cassa.

Dunque, era stata tratta a giudizio per rispondere del reato di furto aggravato e continuato, che prevede una pena fino a sei anni di reclusione. A seguito di un’istruttoria dibattimentale, fatta di testimonianze, riprese videovisive ed annotazioni di polizia, la Difesa, in persona dell’avv. Domenico Cioffi, argomentava l’innocenza della sua assistita ed  insisteva per la sua assoluzione.

Nella serata di ieri il verdetto del Tribunale che ha posto la parola fine, con l’assoluzione dell’imputata con la formula “perché il fatto non sussiste”. L’interessata può riprendersi così la sua dignità di donna e di onesta lavoratrice.

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