Valle Caudina: c’è anche un pò di Cervinara nel piano triennale di sviluppo della prestigiosa LUMSA

La direttrice dei servizi accademici dell'Ateneo è la dottoressa Bruna Marro

Redazione
Valle Caudina:  c’è anche un pò di Cervinara nel piano triennale di sviluppo della prestigiosa LUMSA

Valle Caudina: c’è anche un pò di Cervinara nel piano triennale di sviluppo della prestigiosa LUMSA . La  direttrice dei servizi accademici della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma una caudina, in particolare, è una cervinarese puro sangue. Si tratta della dottoressa Bruna Marro che vive e lavora da anni nella capitale, ma appena i suoi impegni professionale e familiari lo consentono, torna volentieri  nella sua casa paterna a San Potito, Bruna è anche una grande e sincera amica del nostro giornale.

Proprio questa mattina haillustrato  il  Piano Triennale di Sviluppo. dell’ateneo che rappresenta un’importante strumento che viene messo a disposizione degli studenti che arrivano a Roma per frequentare La LUMSA da tutto lo stivale.

In particolare, La direttrice dei servizi accademica della Libera Università Maria  Santissima Assunta ha sottolineato che  negli ultimi anni, l’adozione di tecnologie digitali avanzate da parte delle istituzioni universitarie ha trasformato i processi di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti.

In questo contesto, continua Bruna Marro, l’Università LUMSA ha fatto un passo in avanti adottando la funzionalità degli Open Badge sulla sua piattaforma Jobiri, offrendo ai propri studenti un modo innovativo per certificare e mostrare le competenze acquisite durante il loro percorso formativo.

Gli Open Badge rappresentano per la LUMSA  un’opportunità strategica per differenziarsi nel panorama educativo. Così, nel proprio Piano Triennale di Sviluppo 2022-2025, la LUMSA”  “si è posta come obiettivo quello di creare un’esperienza di studio integrata, volta a favorire il potenziamento delle capacità personali e delle competenze trasversali degli studenti (soft skills)”.

Una strategia ben precisa con la quale “L’Ateneo, come ha spietato la dottoressa  Marro, ha inteso rilasciare a fronte di tali attività integrative, volte all’acquisizione di soft skills, degli open badge con il chiaro intento non solo di valorizzare sul mercato del lavoro tali competenze, ma anche di potenziare il valore e la visibilità del titolo di studio acquisito, così da migliorare le performance dei propri laureati nel successivo inserimento nel mondo del lavoro.

In questo modo, ha concluso Bruna Marro, si è inteso rafforzare il legame con le aziende attraverso una certificazione specifica delle competenze acquisite, differenziando così il  curriculum vitae dei laureati LUMSA in un’ottica di complementarietà e poliedricità.”

Insomma, l’innovazione tecnologica si sposa con la tradizione per consentire ai laureati della LUMSA di avere una collocazione certa su un mercato del lavoro che diventa sempre più spigoloso. Sapere che questa sorta di rivoluzione ha anche una matrice cervinarese è, certamente, motivo di orgoglio per chi conosce Bruna e per l’intera comunità.