Valle Caudina, celebrare la morte di Cristo ed essere razzisti
Abbiamo cercato di spiegare con attenzione le ragioni delle proteste dei richiedenti asilo ospitati in un albergo che si trova lungo la strada statale Appia, in località Campizze di Rotondi. Non è servito a nulla: la vicenda è stata accolta da centinaia di commenti dal puro stampo razzista. Parole che non meritano alcuna considerazione, frutto solo della rabbia che accompagna i nostri tempi e di una mancata conoscenza delle cose. Non poteva mancare un cappello politico a questa indignazione senza motivo. Ci ha pensato Salvini, leader della Lega Nord cioè quel partito che sino a non poco tempo fa voleva i meridionali fuori dalla Padania e ci ha sempre descritto come dei selvaggi. (Il leader, infatti, ieri ha condiviso il video realizzato nei giorni scorsi da User tv per documentare le proteste dei migranti).
Si sa: la memoria diventa sempre più corta. Così, il buon Salvini posta sul profilo facebook le parole di un povero Cristo provenienti dall’Africa, per alimentare la sua becera ed indegna propaganda. Un gioco al massacro. Ci permettiamo di ricordare ad alcuni cittadini della Valle Caudina che tanti loro parenti ed amici vivono in giro per il mondo. Hanno lasciato la loro terra per fuggire dalla fame, per costruire un futuro per i loro figli. Gente che è stata accolta dovunque è andata con tanto scetticismo: basta solo ricordare i “Qui non si affitta ai meridionali”, cartelli che si potevano leggere a Torino e Milano davanti a diverse abitazioni. Chi sa un poco di emigrazione, conosce gli spaventosi sacrifici che la nostra gente ha dovuto sopportare. Basta conoscere un poco di storia o basterebbe chiedere alle persone anziane come venivano accolti. Oggi, più di duemila anni, un uomo si è fatto crocifiggere perchè predicava amore e tolleranza.
P. V.