Valle Caudina: cinquanta euro di dignità

Redazione
Valle Caudina: cinquanta euro di dignità
Valle Caudina: cinquanta euro di dignità

Caudina: cinquanta euro di dignità. “Alla fine si tratta solo di cinquanta euro al mese, non mi sembra chi sa quale danno”.  La risposta a questa mia peregrina affermazione mi fulmina. “Lei ha ragione, ma quei cinquanta euro al mese mi concedevano un briciolo di dignità in più”.

Il nostro metro

A volte tendiamo a misurare con il nostro metro condizioni di vita che non riusciamo neanche ad immaginare, pensando che ciò che vale per noi debba valere per tutti. Il botta e risposta che vi stiamo riportando è avvenuto tra chi scrive questo articolo ed un nostro lettore che vive in Valle Caudina.

Si tratta di un uomo invalido  al cento per cento che  si è rivolto al nostro giornale per farci notare la paradossale situazione in cui si trovano lui e tutte le persone che come lui sono invalide al cento per cento e, quindi, non possono lavorare.

Dopo anni e anni di lotta, finalmente, questa particolare categoria ha ottenuto un aumento decente del regime pensionistico. Sino a solo pochi mesi fa, lo stato riconosceva loro circa 290 euro al mese. Pensateci, 290 euro al mese, meno di 10 euro al giorno. Una cifra che non serve né per vivere e né per morire con un poco di dignità.

Ora, finalmente, possono contare su una pensione che si aggira su i 640 euro al mese. Un aumento di poco meno di 400 euro al mese ma che concede dei margini di vivibilità superiori a persone che rasentano l’indigenza.

Azzeramento del reddito di cittadinanza

Purtroppo, però, proprio questo aumento ha fatto scattare per il nostro lettore la revoca, o meglio, l’azzeramento totale del reddito di cittadinanza. Il lettore, infatti, percepiva oltre ai 290 euro di pensione anche 400 euro di reddito di cittadinanza.

L’Inps, però, si è resa conto dell’aumento avvenuto e, quindi, dal mese di gennaio ha azzerato completamente il reddito di cittadinanza. Il nostro lettore, quindi, percepiva, prima dell’aumento, un totale di 690 euro al mese. Dal mese scorso, invece, deve fare a meno di cinquanta euro, cinquanta euro che per lui rappresentavano un briciolo in più di dignità.

Bene, mentre scriviamo l’articolo non può non venirci in mente la massa di farabutti che hanno percepito e percepiscono ancora il reddito di cittadinanza senza averne il diritto. E non possiamo non pensare in quanti settori lo stato consenta condotte truffaldine. Uno stato, invece, ligio ed inflessibile quando si tratta di soli cinquanta euro, cinquanta euro di dignità.

                                                                                                                                                                                                                                                                                            Peppino Vaccariello