Valle Caudina, cinque anni fa si insediava l’Unione: naufragata per giochi di potere

Il Caudino
Valle Caudina, cinque anni fa si insediava l’Unione: naufragata per giochi di potere

Il 9 febbraio 2015 si insediava il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Valle Caudina.

Sono passati cinque anni. Riunioni, convegni, incontri, presentazioni, dichiarazioni di intenti. Ma poco o nulla è stato fatto. La sede non è mai partita. Avrebbe dovuto occupare alcune stanze presso l’ex Convento delle Clarisse di Montesarchio. Ancora oggi riunioni di giunta e di consiglio sono ospitati nei locali del comune di Montesarchio.

Servizi

Nessun servizio è stato delegato all’Unione. La polizia municipale della Valle è ancora in via sperimentale e coinvolge solo alcuni comuni. Per il resto siamo fermi al palo: niente piano regolatore della Valle, servizio tributi associato e così via.

Sviluppo

Non si riesce nemmeno a lavorare insieme per programmare lo sviluppo di un territorio omogeneo territorialmente e socialmente integrato, ma frammentato istituzionalmente. O almeno ad ostacolarne l’inevitabile declino. Perché non si riesce a fare passi in avanti? Perché associare i servizi significa delegare risorse e competenze ad un soggetto terzo rispetto alle singole amministrazioni.

Perdere potere

Vorrebbe dire perdere potere. Quindi meglio condannare i comuni alla impossibilità di spesa piuttosto che associarsi.

Basti pensare che tra i comuni caudini quelli piccoli non hanno neppure aderito all’Unione. Anche se, nel caso di enti molto piccoli, i costi di funzionamento incidono pesantemente sulle risorse disponibili, sottraendole al finanziamento dei servizi alla collettività.

Speriamo che la classe dirigente recuperi la capacità di lavorare insieme. Gli anni venti che si sono appena aperti necessitano di un lavoro sinergico tra tutti gli attori politici istituzionali e quelli economici e sociali. L’alternativa è la marginalità rispetto al contesto regionale e nazionale.

Francesco Sorrentino